Bastia

Vendite in nero, maxifrode sulle case

La Finanza annuncia di aver scoperto una trufa che supera i 4 milioni di euro. Tra i presunti evasori anche un ex amministratore comunale

Nei guai 3 società di Bastia Umbra che hanno costruito quartieri residenziali in tutto il Perugino
Scoperta dalle Fiamme gialle “doppia documentazione” per almeno 200 compravendite


FRANCESCA BENE
MASSIMILIANO CAMILLETTI


PERUGIA – Da maghi del mattone a presunti geni della truffa. Secondo la Guardia di finanza il raggiro era molto semplice: sui documenti ufficiali le case vendute risultavano costare circa la metà del valore effettivamente pagato dall’acquirente. Di conseguenza i venditori avrebbero guadagnato il doppio, dovendo pagare meno tasse. Sono circa 200 le compravendite immobiliari finite nel mirino delle Fiamme Gialle.
Totale del denaro presumibilmente sottratto al Fisco: oltre 4 milioni di euro. Nello specifico circa 3,5 milioni di euro di evasione Irap e circa 600.000 euro di evasione dell’Iva. Al centro della maxi inchiesta, avviata a febbraio e conclusa in tempi record, ci sono tre società di capitali con sede a Bastia Umbra – facenti capo ad un unico gruppo -, specializzate nella costruzione e vendita di interi quartieri residenziali ed immobili commerciali. Tutte le ditte, secondo quanto appurato dagli investigatori, avrebbero fatto capo ad un ristretto gruppo di imprenditori, non a caso considerati nella zona “i maghi del mattone”. Uno di loro, oltre che poter vantare il merito di aver costruito circa un quarto degli immobili sorti a Bastia negli ultimi 10 anni, ha anche al suo attivo un passato di amministratore comunale. Riguardo a quest’ultimo punto, va comunque sottolineato, che, stando a quanto emerso fino a questo momento, i presunti illeciti non sarebbero riconducibili al periodo in cui il costruttore ha ricoperto un ruolo politico. Gente in gamba per quanto riguarda la qualità delle opere svolte – ammettono gli stessi inquirenti – ed in grado, negli ultimi decenni di “movimentare dinamicamente il mercato immobiliare” in tutto il Perugino, riuscendo a stracciare la concorrenza perché in grado di fornire immobili di categoria e finiture medio-alte a prezzi concorrenziali.
Le attività ispettive sono state avviate solo dopo che gli investigatori della tenenza di Assisi, avendo raccolto un gran numero di informazioni sul territorio ed averle analizzate, approfondite e verificate, grazie anche ai riscontri ed agli “incroci’ resi possibili dalle interrogazione alle banche dati in uso al Corpo, avevano delineato “un quadro indiziario di evasione e frodi fiscali ritenuto particolarmente solido e corposo”. “Gli interventi attuati – ha riferito la Finanza – hanno da subito confermato l’attendibilità del lavoro svolto, atteso che già dai primi giorni di esami contabili e documentali i finanzieri sono stati in grado di appurare un’evasione fiscale definita sistematica e ricorrente, normalmente quantificabile nel 30% del valore degli immobili ceduti, ma con punte fino al 45-50%”.
Sempre stando al resoconto fornito dagli investigatori, il modus operandi truffaldino utilizzato era collaudato e consolidato: le parti, infatti, dopo aver redatto un compromesso con i valori reali, provvedevano al successivo “rogito’ ‘ e perfezionamento della vendita con l’indicazione di valori nettamente inferiori, distruggendo poi integralmente o parzialmente il compromesso precedentemente compilato.
Partendo dal ritrovamento, durante una perquisizione, di un registro contenente la doppia documentazione, i finanzieri hanno poi minuziosamente ricostruito quasi duecento transazioni immobiliari, arrivando a determinare i reali valori di vendita di case, appartamenti e negozi attraverso la comparazione di valori ed elementi oggettivi desunti da altri tipi di atti e contratti, nonché dai dati acquisiti presso l’Osservatorio del mercato immobiliare.
Una mano decisiva alle indagini è stata fornita infine dagli stessi acquirenti, che interrogati, hanno ammesso e dimostrato di aver pagato somme nettamente superiori a quelle riportate nei rogiti notarili.
I rappresentanti legali delle società sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per violazioni fiscali. Le indagini comunque proseguono.



I precedenti
Nel mese di marzo l’Agenzia delle entrate ha recuperato oltre 500.000 euro in seguito ad un’operazone di controllo condotta, nei confronti di un’impresa de settore edilizio, dall’Ufficio locale di Perugia e dalla Direzione Regionale dell’Umbria. L’indagne dell’Ufficio si inserisce in una più ampia operazione di controllo nel settore immobiliare che riguarda l’ntero territorio regionale e ohe ha portato alla scoperta di rilevanti fenomeni di evasione: in un anno il maggiore imponibile nascosto al fisco scoperto dall’Agenzia ammonta a oltre 22 milioni di euro.

Articolo in PDF:

Scarica qui il PDF

Exit mobile version