Bastia

Vandali alla Selva di San Francesco

I lavori di riqualificazione del percorso promossi dal Fai solo a settembre. Intanto il bosco perde i pezzi
Divelte le tavole di copertura della torre di avvistamento lungo il Tescio

di ELISA FALCHETTI

ASSISI – Vandali in azione al Bosco di San Francesco. In particolare, i teppisti hanno preso di mira la torretta medievale di avvistamento lungo le sponde del fiume Tescio, già messa in sicurezza con un’impalcatura. Questo non ha però impedito ad alcuni “curiosi” di rompere la recinzione e le tavole a chiusura dell’edificio storico. Il progetto di riqualificazione presentato a maggio dell’anno appena concluso, a cura del Fondo Ambiente Italiano (Fai) per la valorizzazione e il recupero del Bosco di San Francesco, si proponeva di restituire alla città e ai visitatori un percorso tra natura e spirito, fra biodiversità e misticismo: previste 12 attività d’intervento, con l’obiettivo di recuperare dal degrado il bosco, le aree coltivate e gli edifici storici presenti nella proprietà, che si estende per 60 ettari, dai margini della Selva del Sacro convento fino al fiume Tescio, per poi risalire il versante opposto. L’articolato progetto, oltre al complesso recupero paesaggistico ed architettonico, alla realizzazione di punti panoramici e piazzole e all’installazione di una cartellonistica adeguata, prevede la creazione del percorso escursionistico del “terzo paradiso”.
Quest’opera sarà realizzata (proprio in prossimità della torretta in oggetto) e donata da Michelangelo Pistoletto, artista di fama mondiale: un doppio filare di 160 ulivi su oltre 3.000 metri quadrati, a disegnare un sentiero a triplo cerchio tra il “Primo Paradiso regolato dalla natura e il secondo dall’artificio umano”, che dovrà rappresentare, nell’intento dell’autore, un’occasione di riflessione, al termine del percorso, sul rapporto tra l’uomo e la natura. Già si era annunciato un possibile slittamento dell’inaugurazione della prima trance degli interventi dal maggio a settembre 2011 e gli uffici tecnici del Fai facevano sapere di aver messo in sicurezza la torre medievale d’avvistamento. Nella lista delle opere realizzate, anche la pulizia di un tratto del percorso e il completamento di una prima fase di scavi archeologici nella struttura dello “spedale benedettino”.
I cittadini auspicano quindi un veloce inizio dei lavori di recupero, proprio per evitare un maggior degrado del paesaggio e degli edifici, patrimonio ambientale e artistico della città. A breve quindi l’inizio del primo stralcio di lavori, a cura della Comunità montana: verranno
ripristinati i sentieri, realizzato un nuovo tratto e passaggi in pietra sul fiume. Ad avvenuta realizzazione dell’ambizioso progetto, il visitatore accederà al suggestivo percorso attraverso il portone sulla piazza superiore della Basilica di San Francesco, poi, attraverso la selva del Sacro Convento e il complesso monastico di Santa Croce, raggiungerà la radura del terzo paradiso.

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