Da giovedì a domenica fiera a Bastia sul comparto del tempo libero, 300 tra espositori e operatori specializzati
BASTIA UMBRA – Diversificare e puntare sulla qualità. Due termini strategici, forse abusati, ma che rappresentano l’alternativa vincente anche nel settore turistico che, anche a livello regionale, può e deve puntare sul comparto benessere. L’idea di stare bene e rilassati per una vacanza, uniti all’attratività dei luoghi, all’arte e alla tradizione sono gli ingredienti fondamentali dell’Umbria dello stare bene e di Vitae», la rassegna del benessere e del tempo libero in programma da giovedì a domenica prossima al centro fieristico Umbriafiere. Vitae, alla prima edizione, intende dare spazio – riferisce una nota dei promotori – a tutto quello che ruota attorno al relax, alla cura del corpo, alla vacanza a contatto con la natura. «In un periodo in cui le fiere generaliste dedicate al turismo sono un pò in crisi – è stato detto ieri nella conferenza stampa di presentazione – Vitae, fiera specializzata anche per favorire il turismo termale, intercetta uno spazio libero per far incontrare domanda e offerta». Saranno presenti 150 espositori e oltre 150 operatori specializzati, italiani e stranieri, che potranno conoscere le opportunità proposte, in questo segmento di mercato, dai vari espositori.
Il presidente di Umbriafiere Spa, Lazzaro Bogliari, orgoglioso di tenere a battesimo l’iniziativa da un punto di vista logistico, ha spiegato -che «stare bene in vacanza, nel week-end, curare la propria persona nella mente e nel corpo sono gli obiettivi che ci siamo posti e Vitae è solo un’occasione per esaltare valori non adeguatamente messi in rilievo». La fiera, che propone numerosi incontri e convegni sul rapporto tra vacanza e relax, e sull’evoluzione dei centri benessere, ospiterà venerdì pomeriggio anche la riunione mensile del coordinamento nazionale degli assessorati al Turismo delle regioni italiane. All’incontro con la stampa è intervenuto anche l’amministratore unico dell’Agenzia di promozione turistica dell’Umbria, Stefano Cimicchi, il quale ha ricordato che in Italia il fatturato che interessa il settore del turismo termale e del benessere tocca i 16 miliardi di euro con 56 mila addetti e 2.500 strutture idrotermali. Inoltre su un numero complessivo di 4.200 tra alberghi e aziende agrituristiche, il 15 per cento ha uno spazio dedicato al benessere. «In Umbria ci sono una sessantina di strutture termali di buon livello – ha sottolineato inoltre Cimicchi – un centro idrotermale e c’è un progetto in atto, tra Regione e Sviluppumbria, per il recupero di altre strutture per esempio a Castel Viscardo e Parrano». Significativo il programma di incontri che puntano a mettere in evidenza, oltre alle specificità del settore delle spa e tempo libero, nicchie importanti come i parchi naturali o l’enogastronomia locale. Da sottolineare la sinergia trasversale dei promotori dell’iniziativa che lega Umbriafiere spa alla Regione, all’Enit, all’Apt, a FederAlberghi, FederTerme, FederParchi, Turismo Verde, Terranostra, Federazione Italiana Campeggiatori, Parksmania, Confesercenti, Anci e Benessereweb. Un’unione d’intenti importante che mette insieme il settore specificatamente alberghiero e quello del turismo rurale e apre le porte ad una sinergia quanto mai auspicabile in tutti i comparti, a cominciare dal turismo.
Mar.Ros.
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