Bastia

Uvisp, il volontariato per fede

Sodalizio internazionale L’associazione è diretta da padre Giorgio


Roldano Boccali
Bastia Umbra


L’Uvisp (Unione volontariato internazionale per lo sviluppo e la pace) porta progresso e speranza nei Paesi in via di sviluppo. L’associazione di volontariato, che ha la sua sede nella zona industriale ovest di Bastia Umbra, si adopera da anni per cercare di migliorare le condizioni di vita di quelle popolazioni.
L’attività dell’Uvisp, fondata e diretta da padre Giorgio Roussos , non conosce sosta, neanche d’estate. I progetti vanno attentamente seguiti in tutte le loro fasi, dalla elaborazione fino alla fase di realizzazione. Un compito difficile, ma indispensabile, curato da personale preparato e motivato. Padre Giorgio e il volontario Claudio Lupattelli sono tornati proprio in questi giorni dalla loro missione effettuata nella repubblica democratica del Congo. Loro stessi hanno brillantemente portato a termine la fase esecutiva di un importante progetto: l’installazione di mulini a gasolio comunitari per la lavorazione di mais e manioca nella provincia del Basso Congo, nel territorio di Mbanza-Ngungu e Songolo. Il progetto interessa una decina di villaggi, in ciascuno dei quali vivono mediamente circa 250 famiglie. “Si ha praticamente bisogno di tutto – racconta p. Giorgio – e la speranza di vita in queste zone è molto bassa. La guerra civile ha aggravato una situazione già di per sé davvero complicata. A soffrire di più sono donne e bambini. L’agricoltura resta l’attività principale della popolazione, con particolare riferimento alla produzione di mais e manioca. Tuttavia, l’attività di coltivazione dei campi viene portata avanti con strumenti rudimentali. La manioca è uno dei prodotti di maggior consumo. Le donne, che tornano la sera molto stanche dal lavoro dei campi, devono pestare manualmente la manioca per ottenere il fufu (farina di manioca) e il mais. Macinare per ore ed ore manioca e mais richiede molta fatica e molto tempo” . L’Uvisp ha così pensato di portare generatori elettrici e mulini, che saranno sicuramente di grandissimo aiuto ad almeno un migliaio di donne e così avranno più tempo da dedicare alle loro famiglie. Con l’attivazione di una decina di mulini a gasolio per la macinazione di mais e manioca, migliorerà sicuramente la condizione di vita generale di quelle popolazioni. La possibilità di macinare questi cereali con i mulini, permetterà anche di ottenere farine maggiormente commestibili. I mulini saranno gestiti comunitariamente da comitati di villaggio all’uopo costituiti e composti dalle stesse donne che avranno ricevuto la necessaria formazione.

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