Bastia

Usavano l’auto come ariete, presa la coppia delle spaccate

L’ultimo colpo a Bosco, dopo Capodanno avevano assaltato due negozi di Bastia


MATTEO BORRELLI


PERUGIA – Per farsi strada all’interno dei negozi chiusi e svaligiarli avevano ideato una tecnica facile e veloce: avvicinavano il cofano alle vetrine, poi mettevano in moto e acceleravano per pochissimi secondi. In questo modo il cristallo andava in frantumi senza fare troppo rumore. Pochi minuti per caricare la refurtiva e l’auto ripartiva.
Da Capodanno ad oggi la “coppia della spaccata” (un salernitano del ’70 ed una reatina dell’84) ha messo a punto almeno tre furti. Due a Bastia Umbria, in un colorificio e in un negozio di specialità enogastronomiche, ed uno a Bosco in una stazione di servizio sulla via Eugubina.
Durante quest’ultimo colpo, però, qualcosa è andato storto. I due hanno perso tempo. Gli agenti della squadra Volante li hanno sorpresi mentre tentavano di allontanarsi a bordo di un’Audi. In un primo momento gli agenti hanno lasciato che si allontanassero, in modo da evitare possibili problemi presso il distributore. Una volta giunti sulla Ponte Felcino-Ponte Valleceppi, in un luogo sicuro e isolato, l’auto guidata dal 38enne è stata fermata da due volanti una che li precedeva, l’altra che li seguiva. In questo modo sono state chiuse tutte le vie di fuga. All’interno della vettura, oltre a centinaia di monete sparse sui tappetini e provenienti dal distributore scassinato poco prima presso l’area di servizio, sono stati trovati 6 libretti di assegni, un fax, un computer e un monitor.
Alcuni dei titoli erano già compilati e firmati per cifre che andavano dai 3mila ai 10mila euro. Altri assegni risultavano già estratti dal blocchetto.
Sono partiti quindi gli accertamenti per verificare se i due possano già averli usati per fare acquisti.
Il 38enne e la 24enne non hanno opposto resistenza, hanno atteso l’arrivo dell’avvocato in silenzio, poi hanno parzialmente ammesso le proprie responsabilità.
Dopo il fermo in questura, i poliziotti si sono recati nell’appartamento in cui viveva la coppia, a Foligno. Qui è stata rinvenuta dell’altra refurtiva proveniente dagli altri due colpi messi a punto a Bastia Umbra.
I “Bonnie & Clyde” di casa nostra sono stati quindi condotti presso il carcere di Capanne.
Il processo per direttissima si è svolto ieri mattina, presso il tribunale di Perugia.
Essendo entrambi pregiudicati e con problemi legati all’uso di sostanze stupefacenti, il giudice ha deciso per la convalida dell’arresto in carcere.

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