Bastia

Urbanistica, mina vagante Primo stop a Falcinelli

Sospesa la commissione voluta dal neo-assessore 
 
 
DURO IMPATTO del neo-assessore all’Urbanistica Gianluca Falcinelli con il Consiglio comunale che ha bloccato la sua prima iniziativa importante. Falcinelli, a due mesi dal suo insediamento, ha presentato una delibera per l’istituzione di una Commissione comunale per la qualità architettonica. Si è tornati così a parlare di temi già evocati quando dieci anni fa è stata soppressa la vecchia commissione «Edilizia e del pubblico ornato» sostituita dai tecnici comunali.


L’ASSESSORE ha ritenuto di ampliare le competenze prevedendo una commissione di esperti nominati dal Consiglio su una terna di nomi fornita dagli ordini professionali: ingegneri, architetti e geometri. Era sicuro di aver portato un contributo di qualità, prevedendo l’apporto di professionisti il cui parere non sarebbe vincolante rispetto ai poteri della Giunta e dell’assemblea civica. A sorpresa, però, il presidente del Consiglio Massimo Calzetti (Pd) ha demolito la proposta con diverse argomentazioni, ritenendola non in linea con la normativa. Su questa clamorosa spaccatura tra la Giunta, sostenitrice dell’assessore, e il presidente Calzetti si è inserito l’esponente di Forza Italia Massimo Mantovani suggerendo un rinvio della pratica per approfondimenti nella Commissione consiliare.


IPOTESI subito scartata dalla maggioranza che, dopo una breve sospensione, ha di fatto deciso il rinvio della questione per approfondimenti. Sempre di problemi urbanistici si è parlato nella risposta all’interrogazione di Luigino Ciotti della «Sinistra critica» su presunte irregolarità in merito al permesso di costruzione relativo ad un fabbricato nella zona industriale a ridosso dello Stadio, demolito e ricostruito. Nella risposta, letta dall’assessore Falcinelli, il responsabile dell’Edilizia geometra Sigismondi rileva che «non emergono, allo stato documentale, irregolarità nell’intervento». Si sottolinea piuttosto che «l’interrogante non ha tenuto conto di una variante intervenuta successivamente al permesso edilizio».


«NON POSSO dirmi soddisfatto della risposta — ha dichiarato Ciotti — perché non sono stati forniti chiarimenti su due aspetti: il verde pubblico da realizzare al primo piano dell’edificio privato e la collocazione dei parcheggi nel piano interrato della struttura». «Una decisione, politicamente rilevante — conclude — che costituisce un grave precedente per altri casi analoghi».
m.s.

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