Cresce il malcontento degli abitanti di via Renaiola
Anche la Pro loco di San Vitale si mobilita
ASSISI – Ampliamento dello svincolo invia Renaiola. “L’intervento peggiora la situazione, invece di risolverla” sentenzia Paolo Sciamanna, presidente della Pro loco di San Vitale, ma che, in questo caso, specifica di prendere la parola in qualità di semplice cittadino, indignato dalla noncuranza con cui viene portato avanti il cantiere in questione: “Non dovrebbero essere i semplici cittadini a segnalare le eventuali correzioni da apportare a un progetto riguardante la viabilità, ma coloro che sono stati eletti dalla popolazione stessa a garanzia della tutela e della rappresentatività delle esigenze comuni”. Il lavoro di cui si parla è finalizzato a migliorare la circolazione del traffico e prevede, per l’appunto, l’ampliamento della strada Renaiola. A sostenere la necessità dell’intervento e a sollecitarne la realizzazione presso la Provincia di Perugia, dal momento che di questo ente è la competenza della manutenzione della via, è stato Evian Morani, capogruppo consiliare ad Assisi e consigliere provinciale del Popolo delle Libertà, che a riguardo ha presentato in sede di consiglio provinciale un’interpellanza. “A nome di tutti i cittadini, che da tempo chiedevano quest’intervento, ringrazio la Provincia di Perugia” aveva dichiarato Morani all’indomani del via libera dell’ampliamento stradale; ma, per come riporta i fatti Sciamanna, sembra che la situazione, che poteva considerarsi risolta o quantomeno sbloccata rispetto ai lunghi tempi di risposta alle richieste dei cittadini, sia ancora lontana dalla soluzioni delle problematiche del caso. “L’ampliamento dello svincolo peggiora soltanto la situazione – spiega Sciamanna – i mezzi che si trovano a incrociarsi non ce la fanno a transitare. Sono stati i membri della Pro loco e i cittadini a accorgersene e a premurarsi di segnalare celermente la situazione presso il corpo dei vigili del fuoco e in sede di amministrazione comunale. La gente non è in grado di distinguere se a essere rivisto e corretto debba essere il progetto o, piuttosto, sia l’interpretazione dello stesso a destare qualche perplessità; tuttavia per ora la cittadinanza è riuscita a far interrompere i lavori. Il punto è che da quattro mesi la strada è praticamente bloccata, senza soluzioni per il futuro e i cittadini si ritrovano a non sapere a chi fare riferimento per portare avanti la causa. Non bastano le delibere; i progetti vanno anche seguiti durante la loro realizzazione”.
Corriere-2010-08-15-pag19