Bastia

Una pista porta a un basista locale


La rapina in villa: molti indizi farebbero pensare che uno dei tre conosca bene la famiglia


Si scandaglia la luna lista di conoscenti dei Bartolini


BASTIA UMBRA – Sono ancora in corso le indagini sul furto in villa avvenuto nella frazione di Costano mercoledì nella tarda serata di mercoledì scorso. Le piste su cui si stanno muovendo le forze dell’ ordine sono principalmente due: una viene seguita tra Colfiorito e Annifo e si dirige verso l’individuazione di due o più uomini dalla probabile identità slava; il secondo focus si sta concentrando invece proprio nella zona di Bastia Umbra e dintorni, dove sembra dovrebbe essere rimasto il terzo malvivente, oramai noto come “il basista”, che si suppone addirittura “conoscitore” della famiglia derubata. La sera del 16 gennaio la signora Bartolini Eleonora Polinori, trascorre una serata tranquilla, ospitando a cena il fratello e un consulente della famiglia, ovviamente insieme ai suoi due figli, di tredici e diciassette anni. I commensali verso le 22.30 si congedano, la signora li accompagna alla macchina e, mentre le auto escono dalla casa, si dirige a inserire l’allarme anti furto; è proprio in quel momento che viene sorpresa dai malviventi. Sono tre, due mascherati in volto e dall’accento apparentemente slavo, il terzo particolarmente camuffato da ben due passamontagna e silenzioso. La signora viene invitata a aprire la cassaforte e successivamente viene chiusa a chiave in una stanza insieme ai due figli. Il tutto avviene, quasi
paradossalmente e per la fortuna della famiglia Bartolini, in un clima quasi sereno, tanto che i ladri forniscono una bottiglia d’acqua alle vittime poste sotto sequestro per appena mezzora. “Lo dicevo ai ladri che mio marito sarebbe tornato a minuti” ha raccontato la signora Polinori, descrivendo quasi una situazione di complimenti reciproci tra le “premure” dei ladri e lo stato di relativa “non necessità” dei sequestrati. Dettagli quasi buffi a sentirsi, ma preziosi per lo svolgimento delle indagini; come mai dei malviventi dovrebbero aver avuto tante premure per le vittime? Cio che si ipotizza è che le due parti in causa potrebbero conoscersi, soprattutto che il presunto basista sia o sia stato un probabile dipendente del signor Bartolini. Ecco allora che si spiegherebbero una serie di fatti: i ladri sapevano che non avrebbero trovato cani da guardia, hanno solo abbassato la rete per introdursi nell’ area di villa Novanta, hanno subito chiesto alla padrona di casa di aprire la cassaforte e sono stati particolarmente premurosi con le vittime. Inoltre le impronte di fango rinvenute sull’auto con cui probabilmente si sono allontanati i malviventi sono ire, ma solo in due si sono diretti verso Colfiorito; segno che un terzo ladro è stato lasciato in zona, forse proprio nei dintorni di Costano.


Alberta Gattucci

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