Bastia

“Una capitale ha bisogno di strade”

Il presidente Enac è intervenuto a Sant’Egidio al consiglio unificato dei due Comuni
Riggio: “Accelerare su collegamenti viari e aeroporto”
Jacopo Zuccari
ASSISI – Due città, due territori, due comuni uniti per diventare una cosa sola. Soprattutto, per essere capitale europea della cultura. Un evento assolutamente unico nella storia del continente, un desiderio espresso all’unanimità dei consigli comunali di Perugia e Assisi, riuniti in forma straordinaria nella sala conferenze dell’aeroporto di Perugia-Sant’Egidio. A perfetta metà strada tra le due città, ieri è stata votata senza alcun voto contrario né astensione la bozza di manifesto per la candidatura a capitale europea per il 2019. Nel solco di Schuman, in nome dei padri fondatori dell’Unione Europea ma anche con spirito di coinvolgimento, oltre i campanilismi e i localismi. Hanno volato alto, all’aeroporto, le due città. Vladimiro Boccali e Claudio Ricci, sindaci di due parti politiche avverse, hanno voluto mettere da parte steccati e divisioni storiche e amministrative. “Siamo qui – ha detto – per avviare un percorso fatto di persone che cercano di disegnare uno scenario migliore di quello passato. Sottoscrivo in pieno il bisogno di lanciare la candidature puntando sull’originalità della nostra proposta, che vede insieme il capoluogo di regione e la città più rappresentativa dell’Umbria. Insieme dobbiamo superare campanilismo e parcellizzazioni e dare vita a un regionalismo che faccia diventare non solo Perugia e Assisi insieme, ma l’Umbria intera capitale europea della cultura”. E proprio all’Europa ha guardato anche il sindaco Ricci. Il primo cittadino assisiate ha richiamato i valori fondanti dell’unione politica continentale. “Nei momenti di difficoltà gli uomini e le istituzioni hanno fatto passi avanti mettendo insieme le identità, il dialogo da cui far nascere quelli che si definiscono sforzi creativi, senza soffermarsi troppo sugli aspetti normativi. Perugia e Assisi non sono solo città, ma luoghi e rappresentano territori: settecento anni fa nacque lo Studium generale cioè l’università e contemporaneamente la scuola pittorica di Giotto”. Scienza, storia, arte come fattori di sviluppo dell’economia. Gli “assi trainanti”, come l’ha definiti Boccali, del sistema Umbria non possono rimanere distinti dagli investimenti infrastrutturali che – insieme all’aeroporto – costituiscono l’altra faccia della candidate Perugia-Assisi. Ne ha parlato, nel pieno del Consiglio grande, anche Vito Riggio, presidente dell’Enac e “deus ex machina” dell’aviazione civile italiana. Riggio ha tracciato le linee strategiche per dare all’ Umbria chance di vittoria nella corsa verso il 2019: “Come dicevano i latini – ha detto Riggio – servono humilitas e magnanimitas: umiltà e grandezza. Chi vuol fare le cose in grandi senza umiltà, costruisce castelli in aria. La dimensione medio-piccola delle città e dell’aeroporto è un elemento attrattivo, ma occorre anche completare tutto il quadro delle infrastrutture(strade, ferrovie ecc.) affinchè il progetto Perugia-Assisi possa concretizzarsi e vincere la concorrenza di altre città. Le comunità locali devono far leva sui punti di forza di immenso valore quali storia, arte e cultura ma poi le comunità devono sapersi assumere l’onere della programmazione. L’Umbria – ha aggiunto Riggio – ha l’occasione di dare una lezione di responsabilità non solo all’Italia, ma anche all’Europa”. L’Umbria dovrà guardarsi, fra le altre, dalla concorrenza di Ravenna e Matera e dalle candidate ungheresi. Il consigliere di minoranza del Comune di Perugia Pino Sbrenna ha espresso il sì a nome dell’opposizione, chiedendo però lumi su alcuni punti “controversi”: “Il documento che andiamo ad approvare lo ritengo inadeguato al traguardo. Sono contento della sinergia ma ho letto troppi stereotipi: le posizioni vanno espresso in modo qualificato. Quale delle due città, sarà la ‘capitale’ e quale l’associata? Non sono questioni secondarie ma di diritto comunitario e andranno obbligatoriamente chiarite”.

Da Sbrenna a Morani a Travicelli: “Per vincere la sfida andare avanti uniti e compatti”
“Abbiamo messo fine a 800 anni di divisioni”
ASSISI – Anche le opposizioni, seppur con qualche distinguo, non hanno fatto mancare il sì – ad alzata di mano – sulla bozza di manifesto per la candidatura a capitale europea della cultura. Pino Sbrenna, consigliere di minoranza, ha puntato il dito contro gli stereotipi, ma ha anche spronato le due amministrazioni a “fare meglio per raggiungere l’obiettivo condiviso”. “Se la politica vuole tornare ad essere seria – ha evidenziato Sbrenna – E’ nostro dovere essere uniti e compatti. Come opposizione, siamo pronti a cimentaci in una lotta che vede in campo città plurisecolari. Serviranno condivisione e sostegno affinchè le rispettive amministrazioni si impegnino ancora di più nella ricerca di una politica di rilancio culturale ed economico, che di per sè valutiamo come un aspetto commendevole ed apprezzabile. In passato, città di assoluto rilievo quali Firenze, Parigi, Berlino ed Amsterdam hanno fatto seguito ad Atene, la prima nel 1985 a dare il via alle candidature, che ogni anno vedono protagoniste capitali e città d’arte”. Sempre nel centrodestra, ma dalle file della maggioranza assisiate, è arrivato il sostegno del consigliere Evian Morani. “Non se ne è parlato, ma quello che stiamo vivendo è un grande sogno – ha precisato Morani – Dopo la visita nel 2007 del Pontefice ad Assisi, possiamo ora mettere a tacere addirittura 800 anni di dispute. Il comitato organizzatore dovrà mettere insieme potenzialità e spirito di collaborazione. Per arrivare al sogno, lasciamo da parte partiti e colori politici”. La voglia di correre insieme, di non guardare a ciò che divide può spingere le due realtà oltre gli ostacoli. Nella platea dei consiglieri perugini e assisiati, davanti agli stendardi che raffigurano la storia secolare del Grifo e del Grifo unito alla croce, Perugia e Assisi hanno cercato i terreni su cui costruire il percorso. Tra gli interventi, per la minoranza del comune assisate ha preso la parola la consigliere Claudia Pia Travicelli: “L’idea è ambiziosa, la concorrenza forte. Ma idealmente – ha sottolineato – possiamo già considerarsi entrambe capitali. Ci sono patrimoni enormi da valorizzare, senza campanilismi e per il bene esclusivo dell’Umbria. Vogliamo valorizzare con orgoglio la nostra terra, siamo espressione di città vive non solo dal punto di vista culturale ma anche economico. Perugia e Assisi sono territori dinamici, fatti di capolavori monumentali, città della pace e della non violenza. Ma nel tracciare le strategie di sviluppo verso la candidatura non dimentichiamoci da dove veniamo. La cultura è un volano, ma solo se ci ricordiamo che l’Umbria è stata regione di grandi donne e grandi uomini”. Dall Travicelli si è alzato infine un appello, prima ancora che prendesse la parola il presidente Enac Vito Riggio, a rilanciare le infrastrutture: “ Solidarietà, condivisione e rispetto devono essere i valori che possono portare i nostri territori a una candidatura vincente e competitiva. Fermo restando, che sono le infrastrutture a dare il là a una regione che per essere europea ha bisogno anche di collegamenti all’altezza delle nostre ambizioni”.
Ja.Zuc.

Dai consiglieri di centrodestra e centrosinistra l’appello alle figure e ai valori di San Francesco e Aldo Capitini
Sì unanime e bipartisan alla candidatura Perugia-Assisi
ASSISI – San Francesco e Aldo Capitini. La cultura della pace e della non violenza unisce il filo conduttore che lega i territori di Perugia e Assisi. Nel manifesto con cui le due città si presenteranno all’attenzione della Commissione Europea per la candidatura del 2019, c’è un fondamento storico ribadito a più riprese durante il Consiglio grande alla sala delle conferenze di Sant’Egidio. “Cultura significava in latino ‘coltivare’ . Ci sono – ha detto il consigliere di maggioranza del Comune di Perugia Francesco Mearini – valori e ideali di un popolo che uniscono indissolubilmente le due amministrazioni. Ci aspetta un percorso irto di difficoltà, perchè dovremo competere alla pari con altre agguerrite e rinomate città. Ma ci accomunano gli ideali e non solo con Assisi – ha aggiunto Mearini – ma anche con il resto dell’Umbria. Penso a Gubbio, Spoleto, Terni, Orvieto, la Valnerina”. Fare squadra. E’ questo l’obiettivo a cui vuole lavorare anche il sindaco di Perugia Vladimiro Boccali. “Non vogliamo fare la promozione delle istituzioni e dei nostri ruoli – ha detto il primo cittadino di Perugia – Vogliamo guardare lontano e fuggire il male del presentismo, dell’obbligo del consenso a ogni costo e nel giorno dopo. Si parla spesso di fare rete, ora dobbiamo obbligarci a farlo. Quando l’Umbria ha saputo guardare avanti, ha saputo fare la storia e lasciare il segno. Noi è su questo esempio che dovremo muoverci”. E ci vorrà, per superare concorrenti e ostacoli, tanta “volontà amministrativa”. Lo ha espresso a chiare lettere anche Claudio Ricci, fautore di una politica di “pace, solidarietà e ricerca del bene comune” che, secondo il primo cittadino assisiate, deve andare anche oltre il raggiungimento dell’obiettivo. “Al di là se diventeremo davvero capitale europea per un anno – ha sottolineato Ricci – il lavorare in modo comune e coeso tra istituzioni deve diventare un valore aggiunto e costante del nostro agire amministrativo. Al di là di come si concluderà la candidatura, da qui possiamo dar vita a una politica di alti valori e ideali, raccogliendo e rilanciando il patrimonio culturale lasciato da San Francesco e Aldo Capitini”.
Ja.Zuc.

Corriere-2010-11-17-pag05

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