IL FESTIVAL

Nel fine settimana all’Umbriafiere di Bastia: colori, profumi, musiche e sapori di quelle terre lontane ed affascianti

di Cristiana Costantini
BASTIA UMBRA – Un tuffo sensoriale verso l’Oriente quello vero. Quello da vedere, toccare, respirare.Da ascoltare e da gustare in ogni suo più misterioso aspetto. Pur restando in
Umbria, senza lo stress del lungo viaggio né dispendi di denaro ed energie. Questo fine settimana si può: il 20, 21 e 22 ottobre, dalle 10,30 alle 22,30, arriva il Festival dell’Oriente di
Perugia e i tre padiglioni del centro congressi Umbriafiere di Bastia Umbra saranno pervasi dai colori, i profumi,le musiche e i sapori di quelle terre lontane ed affascianti.
Mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folklorisitici,medicine naturali, concerti, danze e arti marziali si alterneranno nelle numerose aree tematiche dedicate ai vari paesi. “È un modo per incontrare e conoscere un’altra cultura nelle sue più piccole e diverse caratteristiche – ha spiegato lo staff organizzativo del festival – un modo alternativo per rimarcare il bisogno di pace e di integrazione di cui il mondo ha attualmente bisogno. Un’integrazione dalla quale può scaturire arricchimento culturale, personale e relazionale”. Al centro dell’evento la persona del visitatore che potrà ad esempio prendere parte ad una cerimonia di vestizione del kimono, potrà indossarlo e farsi scattare delle foto. Ma potrà anche entrare in una vera e propria yurta (tenda mongola), nella pagoda buddhista o nella minka del giardino zen, ma anche gustarsi un the caldo con il maestro cinese. Si potrà ricevere un massaggio thailandese,
partecipare ad uno stage di Tai Chi Chuancon il maestro di quest’arte marziale, conoscere lo sciamano italiano coni suoi rituali di origine orientale. Sarà anche l’occasione per professionisti
e scuole delle varie discipline orientali del posto per farsi conoscere, come un gruppo di ragazze perugine che si esibirà in una danza mediorientale. Numerose le performance proposte, tra
cui: la danza tradizionale dell’etnia cinese turcofona Uygur;la musica tradizionale della Mongolia,accompagnata dalle danze tipiche e dalla spettacolare arte del contorsionismo; il Face
Mask Changing, arte tipica dell’Opera Cinese del Sichuan; la cerimonia del tè Giapponese Cha No Yu, tradizione elegante ed emblema della storia Nipponica; la danza Indiana Bhangra,
con i suoi ritmi energici e gli abiti tipici; la sensualità dellaDanza del Ventre, simbolo di femminilità; la danza tradizionale Thailandese, raffinata e suggestiva.Particolare attenzione è stata
data all’aspetto delle arti marziali: Wudang, Tai Chi, Karate, Kung Fu, Muay Thai e altre discipline saranno protagoniste sia attraverso un’area interattiva, dove si potrà assistere e partecipare
liberamente a stage e workshop tenuti da esperti, scuole ed associazioni sportive, sia attraverso un palco dedicato che vedrà alternarsi esponenti del mondo delle Arti Marziali che si cimenteranno
in performance ed esibizioni ad alto tasso di spettacolarità. E poi riproduzioni di statue,monumenti ed importanti effigi della cultura d’Oriente, come l’Esercito di Terracotta di Qin
Shi Huang o il grande Buddah Sdraiato “Phra Buddhasaiyas”; affascinanti esposizioni, come la mostra di abiti tipici, le armature dei Samurai Giapponesi, la pittura Indiana, gli scatti fotografici
di volti e paesaggi orientali. “Il visitatore – hanno assicurato gli organizzatori – si riempirà gli occhi di colori: i delicati volti truccati delle geishe, gli scintillanti abiti delle ballerine di bollywood,
le ampie maniche delle maestre cinesi,la decorazione del bindi indiano in mezzo alla fronte e poi -hanno detto – emozioni forti ed uniche: la lettura dell’aura, i bagni di gong (realizzato
con un cannone fuso),il potere rilassante delle vibrazioni delle campane tibetane’. L’aspetto del benessere, tra gastronomia, olistica e spiritualità, tra massaggi e seminari, è di certo tra i più quotati. Prevista anche la presentazione di un volume su benessere ed alimentazione di Maria Teresa Ruta. Dalla Cina al Giappone, dallo Sri Lanka alla Thailandia, dalla Mongolia all’India,
dal Nepal al Tibet, un viaggio tutto da scoprire.

Avanti, popolo dei buongustai Ce n’è davvero per tutti

Sono molti i ristoranti etnici: giapponese, cinese, indiano e thailandese

BASTIA UMBRA La cultura che si apprende mangiando. Il festival dell’Oriente sarà anche festival del gusto per ogni tipo di palato, con un occhio di riguardo per gli amanti del biologico e anche per vegani e vegetariani. Sono molti i ristoranti etnici a disposizione dei visitatori: giapponesi, cinesi, indiani, thailandesi. E da quest’anno saranno disponibili ulteriori proposte gastronomiche provenienti da Indonesia, SriLanka e Tibet.Un viaggio trai delicati cibi cotti al vapore della cucina cinese: ravioli di carne o gamberi,il croccante pollo alle mandorle,la frutta caramellata.
Il sake sarà invece la bevanda di benvenuto del Giappone che proporrà l’eleganza delle portate di sushi e sashimi. Il ristorante thailandese cucinerà difronte al pubblico piatti dalle forti componenti
aromatiche con succo di tamarindo, zenzero e radice di galanga. E poi il chang, birra tibetana a base d’orzo fermentato con i spaghetti tupka. La particolare paratha (focaccia) e i fritti dello Sri
Lanka ma anche la cucina egiziana, quella povera di grassi: il pane (aysh) preparato con farina integrale,la carne di agnello ei famosi falafel (polpettine piatte di fave, cipolla, aglio, prezzemolo,
coriandolo, aneto e amido), oltre ad un rilassante karkadé (infuso di fiori di ibisco da gustare caldo o freddo). Tutti da assaporare nel ristorante marocchino, gli arancini di cous cous e vari tipi di
Shish Kebab, in un’atmosfera resa suggestiva da tappeti, luci soffuse e divani di velluto, con tanto di narghilè.Da provare le spezziate ricetteindiane, il masala dosa e il plain dosa serviti con una crema di cocco. Si potranno assaggiare anche il riso basmati indiano e le pietanze cotte nel tandoor, forno di terracotta. Poi i sapori della cucina del Rajasthan, che utilizza molto latte, yogurt, ghee
(burro indiano) e farina di ceci. Interessante anche il canh chua ca, la piccantissima zuppa di pesce vietnamita e l’hu tieu xao thit bo, pasticcio di manzo e fagioli servito con base di riso. Tante
proposte, comprese pizze e hamburger vegani, per assaporare l’Oriente in ogni sua parte.
Cri.Cos.

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