Bastia

Un sito per la chiesa del Mille

Verranno subito valorizzati i ritrovamenti archeologici di Bastiola 
 
BASTIA — Anche Bastia avrà un sito archeologico (a Bastiola) destinato a essere conservato e valorizzato. Si tratta del ritrovamento della scorsa estate durante i lavori per la realizzazione di un parcheggio a cura della Comunità montana che portò in evidenza alcune sottofondazioni. Ora, dopo i rilievi e gli studi dei tecnici delle due soprintendenze umbre (archeologica e per i beni culturali) i reperti attestano le testimonianze di un edificio circolare (diametro di 15,70 metri), probabilmente i resti di una chiesa o di una piccola basilica cimiteriale, risalente all’anno Mille.
Da escludere, invece, che sia un reperto di epoca romana, come inizialmente ipotizzato per la presenza in loco di una stele funeraria (una rosetta a sei petali con l’iscrizione di una gens romana) del I secolo, ora custodita nella residenza municipale. A fare il punto delle ricerche ieri mattina nella residenza municipale sono state la dottoressa Manca della Soprintendenza archeologica e l’architetto Mezzasette, responsabile di zona della Soprintendenza dei beni culturali.
All’esterno delle sottofondazioni, ma nella stessa area, sono state ritrovate tre tombe (una in laterizio e due in pietra) e numerose ossa umane oltre a tracce di un edificio pentagonale, di epoca antecedente all’anno mille.
Comune di Bastia e Comunità montana si impegneranno da subito per valorizzare il sito archeologico, creando un’area verde attrezzata e recuperando le sottofondazioni che potranno essere visibili ai cittadini e ai visitatori. Gli interventi, hanno detto l’assessore comunale Belli e gli assessori della Comunità, Caleri e Furiani, saranno immediati, con la possibilità di un contributo fino al 50% delle spese da parte del ministero dei Beni culturali, che — ha assicurato l’architetto Mazzasette — sarà sicuramente coperto. Il parcheggio per Bastiola, ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici Criscuolo, sarà invece realizzato in un’area limitrofa a quella archeologica.
m.s.
 

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