IL FIUME Chiascio e in particolare l’area di Bastia, unica in Italia è stata inserita nel progetto Imra (Integrative flood risk governance approach), progetto europeo sulla gestione del rischio idraulico. Si tratta di uno dei tre casi di studio inserito nel progetto, insieme a quelli di Germania e Austria per sperimentare nuove metodologie di comunicazione e partecipazione in grado di orientare ed influenzare le scelte finalizzate alla gestione del rischio di alluvione e per migliorare la consapevolezza. Il progetto, che è stato presentato nella sala consiliare del Comune di Bastia, tiene conto dell’aggiornamento delle aree esondabili del Chiascio contenute nel Pai (Piano di assetto idrogeologico), adottato dal Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino del Tevere nel marzo 2010, e rappresenta un’occasione concreta per la partecipazione dei cittadini, delle associazioni e delle autorità locali. Il sindaco Stefano Ansideri, nel corso dell’incontro, ha evidenziato l’importanza del progetto per fronteggiare le situazioni di rischio. «In questi giorni — ha rilevato Ansideri — ho avuto conferma che la Provincia di Perugia sta completando le procedure tecniche e amministrative per portare a termine gli interventi di consolidamento delle sponde del fiume Chiascio nel territorio di Bastia». Il progetto Imra, che vede direttamente coinvolti l’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr e l’Autorità di bacino del Tevere, prevede una serie di iniziative pubbliche. Tra queste la diffusione di un questionario sulla percezione e la consapevolezza del rischio di alluvione, che è iniziato in questi giorni con la distribuzione nelle scuole e nelle sedi dei Comuni.
Nazione-2010-04-24-Pag12