BASTIA UMBRA –NON BASTANO i presepi che a Natale vengono realizzati in città. Serve un passo in avanti per fare del presepio non solo una sacra rappresentazione, ma un simbolo di identità culturale oltre che religiosa, che vada oltre la ricorrenza. E’ un tema molto discusso in questi tempi e a Bastia ha trovato validi interlocutori.
INNANZITUTTO, Marco Vetturini (nella foto), un appassionato presepista che da tempo e per tradizione familiare costruisce presepi tradizionali. La passione l’ha portato, oltre che a farne uno molto belle nella propria casa, a presentarlo in internet attraverso Facebook. L’iniziativa è così diventata pubblica e qualche settimana fa Marco Vetturini, un 45enne, con moglie e due figli che abitano nel centro urbano, ha ricevuto una precisa proposta del parroco don Girolamo e da Gianluca Ridolfi. Gli è stato chiesto di realizzare un presepe che ha subito installato nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, a fianco dell’altare della navata destra. «La proposta mi ha fatto molto piacere – ha detto Marco – e con il consenso dei miei familiari l’ho subito concretizzata.
GIANLUCA Ridolfi, come promotore, ha anche insistito per formare un gruppo di ‘presepisti’ di cui dovrei far parte per realizzare un presepe in ognuna delle principali chiese della città: oltre San Michele, a Santa Croce sempre in piazza Mazzini, poi a San Rocco e nella chiesa di Sant’Anna del monastero benedettino». Il progetto è appena iniziato avrà sviluppi che potranno andare oltre le previsioni.
