Disposta una perizia sul cavo del carroponte

All’indomani della tragedia di Bastia in cui ha perso la vita il giovane operaio di 27 anni
Perizia sulla fune spezzata
Dovrà stabilire perché si è rotta nonostante il carroponte fosse scarico


Elio Clero Bertoldi


BASTIA UMBRA – Dovrà essere una perizia tecnica (che non è stata ancora decisa e formalizzata) a stabilire perche la corda, il tirante di metallo, che reggeva il carro ponte, si e strappata facendo precipitare sul povero Simone Tedeschi, di 27 anni, un pezzo del manufatto, che lo ha letteralmente schiacciato.
Il macchinario, che era stato istallato da due-tre anni, pare fosse stato collaudato anche a luglio. Dunque avrebbe dovuto garantire la massima sicurezza. Per di più la corda si è spezzata mentre il carro ponte stava facendo una manovra a scarico (cioé senza trasportare pesi). Un difetto di fabbricazione dietro la tragedia? Si vedrà. La procura avrebbe già firmato il nulla osta per la restituzione del corpo della vittima, dopo la ricognizione esterna cadaverica effettuata dal medico legale. Non appena espletate tutte le previste le formalità di rito, i resti dello sfortunato giovane verranno restituiti alla pietà dei familiari per il funerale (fissato per oggi pomeriggio). La Cost spa ieri, essendo stata posta sotto sequestro, su disposizione del magistrato inquirenti, la dottoressa Daniela Angelina Isaia, e rimasta chiusa.
L’azienda, per tramite i suoi legali – gli avvocati Marco Brusco e Luigi Leopardi – ha emesso un comunicato nel quale afferma: “Con riferimento all’increscioso incidente che ha cagionato la morte del povero Simone Tedeschi, il signor Claudio Costantini, in qualità di legale rappresentante della Costa spa – esprime il più sincero e commosso cordoglio ai familiari della vittima. Pur ribadendo che questo e il momento del dolore e della riflessione e che, pertanto, appare inopportuno disquisire in ordine alla dinamica dell’incidente e ad eventuali responsbilità, il Costantini garantisce che la Cost spa offrirà la massima disponibilità e la più ampia collaborazione agli inquirenti al fine di operare una completa ricostruzione dei fatti, tale da individuare, laddove ve ne fossero, eventuali profili di responsabilità. In questo momento, tuttavia, i soci della Cost spa ed i dipendenti tutti, sentono soltanto l’esigenza di piangere per la prematura scomparsa di un ragazzo d’oro, estremamente valido ed irreprensibile sul lavoro, attaccato alla famiglia e ai valori della vita”. In azienda lavorano una novantina di dipendenti. Lo stabilimento è nuovo ed e dotato di attrezzature moderne.
Gli accertamenti sulla dinamica e sulle cause del tragico infortunio vengono svolte, su delega della magistratura, dai carabinieri della compagnia di Assisi e dagli esperti del settore prevenzione e sicurezza ambiente di lavoro della Usl 2 di Perugia (diretta dal dottor Giorgio Miscetti).


Oggi pomeriggio l’ultimo saluto a Simone, un ragazzo d’oro


BASTIA UMBRA- Si svolgeranno oggi pomeriggio, presso la Chiesa Parrocchiale di Costano, i funerali di Simone Tedeschi, il giovane operaio deceduto nella mattinata di giovedì mentre stava lavorando presso una ditta che tratta materiali in legno e profilati in rame. La salma del giovane muoverà dall’ ospedale di Assisi intorno alle 15,30 alla volta della frazione bastiola, dove saranno celebrate le esequie, cui parteciperà numerosa tutta la comunità costanese, e non solo, che da ieri si e stretta attorno alla famiglia Tedeschi, composta dal padre Vanni, dalla madre Rita, dal fratello di Simone, Mirko, e alla fidanzata dell’operaio deceduto. Secondo quanto ricostruito dai militari delle stazioni di Bastia Umbra e di Bettona, intervenuti sul posto nella mattinata di giovedì assieme ai tecnici della Sipavel, il servizio di prevenzione infortuni dell’Asl 2, Simone Tedeschi stava manovrando un carroponte nello stabilimento della ditta “Cost s.r.l.” di Bettona, quando un componente del macchinario, un pezzo d’acciaio pesante alcuni quintali, è precipitato da un’altezza di circa dieci metri, probabilmente per la rottura di un cavo di metallo, colpendo il giovane operaio, che è morto sul colpo, alle spalle. Tutta l’area e stata immediatamente posta sotto sequestro, con i tecnici che, ancora ieri mattina, hanno svolto gli accertamenti necessari per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente: i legali del titolare dell’azienda “Cost s.r.l.”, gli avvocati Marco Brusco e Luigi Leopardi, hanno fatto sapere nelle ore successive al tragico incidente che il “solo pensiero” del loro assistito, Claudio Costantini, “è per i familiari della vittima: il titolare sta fornendo e intende fornire la massima collaborazione agli investigatori (coordinati dal sostituto procuratore della repubblica Daniela Angelina Isaia , ndr) per ricostruire esattamente quanto successo”; già da ieri, comunque, e stato chiesto il dissequestro delle parti non direttamente interessate all’incidente. La morte di Simone Tedeschi e l’undicesima dall’inizio dell’anno, la diciassettesima se si considerano altri sei morti a causa di incidenti stradali mentre andavano/tornavano dal lavoro: numeri sui quali stamattina, alle 11,30 presso il municipio di Bastia Umbra, farà le sue consideraziom Mario Bravi, segretario della Cgil di Perugia.
Flavia Pagliochini


Il segretario della Camera del lavoro, Bravi, attacca. A San Fatucchio raccolti 1.300 euro per le famiglie delle vittime
«Bisogna alzare il tiro e individuare le responsabilità»


PERUGIA – Ancora reazioni al tragico infortunio sul lavoro. Il segretario generale della Cgil Mario Bravi prende posizione sull’ennesimo episodio che ha causato una giovane vittima.
“Questa volta – osserva Bravi – la vittima e un giovane di 27 anni di Bastia Umbra, che lavorava in una azienda la Cost in cui, tra l’altro il datore di lavoro ha ostacolato l’ingresso delle organizzazioni sindacali all’interno della fabbrica. Anche su questo elemento occorre riflettere perche sappiamo che la sicurezza si basa anche sulla bilateralità e sul coinvolgimento vero dei lavoratori. Crediamo che in occasione di questo ennesimo, tragico incidente sul lavoro non possiamo limitarci a ripetere le solite stanche litanie. Occorre veramente alzare il tiro! E alzare il tiro significa anche individuare precise responsabilità, rispetto ad una continua e costante svalutazione del valore del lavoro, dei suoi diritti e della sua sicurezza. Una responsabilità che va individuata in chi a partire dalla Confindustria e da questo Governo, tende a smantellare sostanzialmente, la conquista rappresentata dal testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che giustamente inaspriva le sanzioni nei confronti degli imprenditori inadempienti rispetto alle normative della sicurezza nei luoghi di lavoro. Da questo punto di vista sarà interessante sentire come pensa di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro la Confindustria. E attendiamo, credo invano, parole precise da Emma Marcegaglia che il 7 ottobre sarà a Perugia all’Assemblea provinciale di Confindustria. Così come sono inaccettabili e indicativi di un clima che va modificato, il fatto inaudito, verificatosi a Campello sul Clitunno, dove il titolare della Umbra Olii dopo la tragedia del 25 novembre 2006 ha pensato bene di difendersi chiedendo i danni alle vittime e ai loro familiari. Per tutti questi motivi, per dare seguito all’impegno positivo e costante profuso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per onorare la memoria delle vittime, per cambiare questo clima, come Camera del Lavoro di Perugia manifesteremo, insieme ad altri soggetti, il 25 novembre 2008 a Campello dove si svolgerà la manifestazione indetta dall’Associazione articolo 21 e dove arriverà la carovana contro le morti bianche, che attraverserà il Paese e che quel giorno farà tappa a Campello”.
Un importante segnale di solidarietà arriva dai ragazzi di San Fatucchio, quasi tutti membri dello storico collettivo di tifosi del Perugia “Armata Rossa” che hanno raccolto l’importante cifra di 1.300 euro da devolvere al Fondo regionale per le vittime del lavoro. Il gruppo ha organizzato nello scorso mese di agosto una cena sociale presso la Casa del Popolo a cui hanno partecipato oltre 100 persone e ora è pronto a versare il ricavato della cena nel fondo di solidarietà. Coinvolta nell’iniziativa anche la Cgil di Perugia, che ha partecipato con il segretario Vasco Cajarelli all’inziativa insieme a Fiorella Coletti, sorella di una delle vittime della tragedia di Campello sul Clitunno.

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