My girl is retro, nome d’arte di Carlo Cianetti è tra i finalisti del contest 1M Next. per salire sul palco del Primo Maggio a Roma
di Sofia Coletti
In gara per il Concertone del Primo Maggio. E’ la bella sfida di un giovane cantautore umbro, “My girl is retro“, nome d’arte di Carlo Cianetti. Classe ’99, vanta già una fitta attività con un Ep uscito nel 2018 e due recentissimi singoli, “Tango!, atto I“ e “La strada verso casa“. Adesso è tra i finalisti di “1M Next“, il contest (riservato ai nuovi talenti del panorama musicale italiano) del Concerto del Primo Maggio di Roma, che quest’anno si terrà nello spazio all’aperto dell’Auditorium Parco della Musica e sarà trasmesso su Rai 3. Un’avventura che racconta con entusiasmo. Come funziona il contest di “1M Next? «Siamo cinquanta musicisti in gara, selezionati dagli organizzatori. Ora sono in
corso le votazioni del pubblico direttamente sul sito del contest, poi ci saranno le decisioni della giura. Da qui usciranno dieci artisti che si esibiranno live a Roma e tra loro saranno scelti i tre che si esibiranno sul palco del Concertone». E con quale canzone partecipa alla gara? «Con un mio inedito, “Corallo“, che poi rilascerò come singolo e farà parte dell’album al quale sto lavorando, Mi sono ispirato a un fatto di cronaca per raccontare la storia di un
migrante che si cuce addosso i ricordi che si lascia indietro e le speranze che porta con sé, ma muore nel viaggio e si trasforma in corallo, in fondo al mare. Un messaggio di umanità che sarebbe bello portare sul palco del Primo Maggio». Con quali generi e stili esprime le sue emozioni? «Mi identifico con il genere cantautorale, scrivo io testi e musiche delle canzoni. Inizialmente sono stato legato alla scuola classica, da De Andrè a Dalla e Tenco, poi mi sono
avvicinato alla scena indipendente e alternativa italiana che ora è esplosa. Nei nuovi brani ha fatto molta ricerca per trovare nuove sonorità, anche guardando agli artisti esteri». Certo che il suo nome d’arte è molto particolare… «My girl is retro è il nome di un font, di un carattere di scrittura che mi ha subito colpito per la sua simpatia e freschezza. Con il tempo ha assunto un significato nuovo e romantico, mi fa pensare alla mia ragazza, Agnese. E’ molto importante per il progetto musicale, mi aiuta nella promozione e costruzione». Ci racconta la sua storia? «Sono nato ad Assisi e cresciuto a Bastia, ora vivo a Bologna dove studio al Dams, con indirizzo musicale. Dopo l’Ep del 2018 mi sono esibito in tanti live, a L’Umbria Che Spacca, all’Urban Club e fuori regione al Woodoo Fest, al Rocket di Milano, a Spaghetti Unplugged e Sofar Sound». Che valore avrebbe salire sul palco del Concertone? «Un enorme valore di
ripartenza. E un messaggio di attenzione per i lavoratori dello spettacolo».

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