Bastia

Un fondo laico per aiutare i poveri

Patto tra Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara e Valfabbrica contro la crisi

Le amministrazioni comunali in coro: “Era necessario dare un segnale forte”
ASSISI – Assisi, Bastia Umbra, Cannara, Bettona e Valfabbrica, un territorio da 60mila abitanti, insieme per affrontare le situazioni più gravemente colpite dagli effetti della crisi, grazie ad un fondo di solidarietà – “il primo laico”, come ha voluto sottolineare Stefano Ansideri, sindaco di Bastia Umbra – che nel primo anno, quello di sperimentazione, avrà a disposizione 75.000 euro, frutto dei 25.000 euro di risorse della zona sociale derivanti dai fondi destinati alla gestione associata, e di 50.000 euro che i comuni, in base alle disponibilità di bilancio e al numero degli abitanti, hanno stanziato (in particolare, Assisi 23.000 euro, Bastia Umbra 19.000 euro, 4.000 Bettona e 2.000 a testa Cannara e Valfabbrica). “Purtroppo anche da noi sono sempre più le persone che hanno bisogno d’aiuto – ha sottolineato l’assessore al sociale del Comune di Assisi, Moreno Massucci – per questo, al di là del colore politico ed assieme ai sindacati e rappresentanze locali, abbiamo deciso di portare avanti un’azione di solidarietà e di sostegno, per provare a dare sollievo alle famiglie del nostro comprensorio”. “Pensiamo sia un segnale positivo delle amministrazioni comunali che nonostante il difficile momento economico e finanziario sono riuscite a stanziare i fondi necessari”, ha aggiunto Ansideri, che assieme agli altri presenti – c’erano anche Rosita Tomassetti e Elisabetta Galletti, assessori ai servizi sociali di Bettona e Cannara – ha espresso l’auspicio che l’iniziativa possa ripetersi “nonostante gli ulteriori tagli imposti ai Comuni dal decreto n.78 del 31 maggio 2010”. L’avviso pubblico del bando è online e disponibile negli uffici comunali: il bando è aperto – fino ad esaurimento delle risorse previste – ai nuclei familiari residenti nel comprensorio con una situazione economica e patrimoniale attestata da un Isee non superiore a 10 mila euro e che non abbiano beneficiato di contributi di sostegno al reddito superiori ai 500 euro (per questi ultimi il beneficio verrà erogato fino al raggiungimento della somma di 500 euro). Possono fare richiesta per l’assegnazione del bonus anche tutti i lavoratori disoccupati licenziati nel periodo nel periodo gennaio 2009-marzo 2010, che non abbiano diritto ad ammortizzatori sociali o che, pur avendone usufruito, si trovino in particolare situazione di disagio attesta dal limite Isee: le domande saranno valutate dai responsabili dei servizi sociali dei cinque comuni, che poi stileranno una graduatoria per l’assegnazione dei contributi.
Flavia Pagliochini

Corriere-2010-07-15-pag02

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