Bastia, blitz dei carabinieri in due appartamenti: arrestati due albanesi che gestivano la base di spaccio
Trovate dosi già pronte, bilancini di precisione e soldi Spacciatori caduti nella rete per il troppo via vai di clienti

L’INCHIESTA

BASTIA UMBRA Un chilo di cocaina nascosto in una buca. A trovarla sono stati i carabinieri della Compagnia di Assisi che hanno arrestato un 35enne ed un 21enne per spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, guidati dal capitano Vittorio Jervolino, da tempo stavano monitorando un traffico di droga che portava all’indirizzo di due abitazioni situate in due punti diversi di Bastia Umbra. Il viavai sospetto di autovetture e di persone non è passato inosservato ai residenti che non hanno esitato a segnalarlo alle forze dell’ordine. Al termine di una meticolosa attività di osservazione i carabinieri hanno fatto irruzione in una delle due abitazioni, all’interno della quale, uno dei due uomini, alla vista dei militari, ha tentato di disfarsi di un involucro di cellophane gettandolo dalla finestra. Il cartoccio conteneva circa cinquanta grammi di cocaina. Questo ha fatto scattare la perquisizione della casa, al cui interno sono stati trovati di circa duemila euro, una bilancia elettronica di precisione e materiale per il taglio e la preparazione delle dosi di cocaina.Ma la sorpresa è arrivata nel cortile dove, sotto terra, all’interno di un barattolo di vetro, è stato trovato un chilo di coca. Oltre ad un’altra bilancia di precisione, simile a quella individuata in casa, e ad altro materiale per il taglio e lo sporzionamento della droga. La perquisizione è stata poi estesa all’abitazione dell’altro spacciatore dove sono stati trovati altri cinquanta grammi di cocaina già suddivisi in 56 dosi pronte per la vendita. I due pusher, entrambi albanesi, sono stati quindi arrestati per spaccio di droga e trasferiti presso il carcere perugino di Capanne in attesa dell’interrogatorio di garanzia e della convalida dell’arresto. Non è chiaro se i due fossero in Italia col visto turistico. Quello del ricorso al visto turistico e’ infatti uno stratagemma molto diffuso per massimizzare i proventi dello spaccio. Si tratta di un metodo collaudato che prevede il reclutamento di spacciatori dall’Albania ogni tre mesi. Entrano come turisti e vengono sistemati in alloggi della zona per periodi non superiori ai canonici tre mesi. In realtà, come è stato appurato, vengono ingaggiati come pusher, organizzati in turni per far fronte alle richieste degli acquirenti 24 ore su 24.Poi, al termine del regolare periodo di soggiorno turistico rientrano in Albania per far perdere le proprie tracce. Un giochino che genera guadagni da capogiro grazie ad una massiccia attività di spaccio. Lo dimostra la costante crescita dei sequestri di cocaina. I dati del 2022 confermano che il nostro Paese rappresenta uno dei punti di passaggio di quote rilevanti di cocaina, diretta verso altri mercati europei di consumo, gestiti da sodalizi balcanici, sempre più attivi.

Massimiliano Camilletti

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