Nella prima nottata hanno partecipato circa 3.500 amanti della techno e disco music di tutta Italia
Gran finale all’alba per la manifestazione all’Umbriafiere di Bastia
Nella due giorni si sono alternati grandi nomi alla consolle
LUCIA PIPPI
BASTIA – Oltre tremila persone sabato sera e più di cinquemila domenica. Un risultato ottimo per la prima edizione dell’Umbria Beat Festival che ha chiuso i battenti questa mattina all’alba all’Umbriafiere di Bastia Umbra. Una manifestazione che, malgrado le polemiche suscitate, non ha creato particolari problemi nè dal punto di vista della sicurezza nè su quello dei problemi logistici. L’evento, in un primo tempo, era stato programmato all’ex aeroporto Eleuteri di Castiglione del Lago. Poi, le previsioni meteo e il fatto che fosse troppo vicino all’oasi naturalistica, lo hanno fatto spostare a Bastia Umbra.
Forse proprio per questa inversione di marcia, la prima serata ha visto protagonisti meno appassionati del genere.
“La sala – afferma Massimiliano Gatti, uno degli organizzatori – si è cominciata a riempire attorno alle 2,30. Alcune persone, infatti, in un primo momento sono andate a Castiglione e poi si sono rimesse in macchina per raggiungere Bastia. Ma in linea di massima tutto è andato al meglio”. Le polemiche hanno riguardato soprattutto il fatto che la manifestazione fosse stata scambiata per uno dei famigerati “rave-party”. Ma, come hanno sottolineato più volte gli organizzatori, si tratta di una cosa differente. L’Umbria Beat Music Festival è nato con l’obiettivo di unire i generi più diversi che il panorama internazionale della dance music propone alternando in consolle i migliori dj della scena mondiale.
Una passione che riguarda moltissimi ragazzi, come dimostrano anche i numeri delle presenze all’interno di Umbriafiere in questo fine settimana.
Il numero inferiore di persone per la prima serata va spiegato sia con il cambio di location che con la mancanza di passaparola che, invece, c’è stato nella serata di domenica. Inoltre bisogna considerare i grandi ospiti che si sono susseguiti la domenica sera alle consolle che hanno portato ciascuno il suo pubblico di affezionati.
Sabato notte ci sono state le esibizioni di Francois Kevorkian, Frankie Watch, Vincenzo Favale e Federico Locchi, mentre domenica è stata la volta di altri tre grandi. Joe Claussell e Todd Terry hanno proposto il meglio dell’house music degli ultimi venti anni e hanno animato la dancefloor fino alle prime luci dell’alba insieme a Jay Haze, artista contemporaneo dalle sonorità minimal techno.
Un bilancio molto positivo, quello della prima edizione che fa ben sperare gli organizzatori anche per il futuro. Soprattutto per il fatto che le aspettative sono state rispettate, sia sul piano delle presenze che su quello della sicurezza e anche, perché no, dei fastidi che la musica ad alto volume poteva provocare a chi abita nelle vicinanze.
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