Bastia

Un altro pezzo di storia che se ne va

Se i Romani e gli Egiziani avessero ragionato come noi, oggi non potremmo ammirare il Colosseo o le Piramidi.

BASTIA UMBRA – Il “Paradiso del Rock” questo era uno dei luoghi che appena nominato, negli ultimi 50 anni, richiamava il nome della città di Bastia Umbra in tutta la regione e oltre. Chi, appassionato di serate estive all’aperto, dagli anni settanta in poi non è passato almeno una volta all’”Eden Rock”? Era il periodo in cui le balere come “Dal Mommo” a S. Lucia, il “Ragno Blu” a S. Lorenzo e lo “Scacco Matto” già "Perla Nera" a Mezzomiglio, si preparavano a cedere il passo alle nuovissime discoteche come il “Fish” a Rivotorto e “L’Etoile 54” a Perugia . La piscina bastiola venne aperta al pubblico nel 1966. All’epoca pochissime erano quelle, al di fuori delle grandi città. Dalla sua apertura, il locale, risultava essere il più “in” dell’Umbria sia per fare il bagno che per le serate estive. Ebbene, di tutto questo presto non si avrà più traccia. E’ in corso l’eliminazione di un altro pezzo di storia della nostra città. La piscina “Eden Rock” verrà cancellata dal territorio comunale. L’impianto che negli anni sessanta era uno dei pochi, se non l’unico di cui una città della zona poteva vantarsi, faceva parte delle proprietà della famiglia Giontella. Le idee del cav. Francesco, forse anche un po’ da megalomane, avevano creato una città nella città nell’area Giontella con viali alberati di grandi dimensioni ispirati alla zona romana dell’Eur e che ancora oggi sono l’esempio di una filosofia urbanistica, colpevolmente abbandonata, fatta di ampi spazi e viabilità senza problemi. Oltre allo stabilimento che ha dato lavoro in maniera diretta o con l’indotto, a tantissime famiglie bastiole, trovava posto, nella zona, la villa padronale con la piscina e l’ospizio per anziani (oggi adibito a scuola). Dopo la crisi della realtà industriale, l’allora piscina della villa Giontella, passò di mano tra vari privati in società (da Maida, Forini, Busti passò a Palazzi, Cruciani, Buini), evolvendo la sua funzione da impianto riservato ad una famiglia a piscina a disposizione di una città. Quanti bastioli e non, hanno fatto il bagno in quella vasca a forma di cuore? Penso tanti. Quante persone oggi cinquantenni e oltre, ricordano i bagni di sole, i tuffi nelle giornate afose e le serate d’estate passate all’aperto, al fresco sul bordo della vasca sorseggiando una fresca bevanda, ballando o ascoltando la musica?
Poi, la corsa all’edilizia esasperata, ha portato le case a ridosso di un impianto che da sempre serviva da punto di ritrovo e svago e quindi faceva molto rumore e confusione in estate, provocando le lamentele degli abitanti delle case che avevano invaso la sua fascia di rispetto. Si cari amici, dobbiamo dire la verità e non nasconderci dietro a un dito. Sono le case che hanno invaso la piscina e non viceversa. E questa è una colpa grave della politica che non ha saputo coniugare l’esistente con lo sviluppo. Le case ad ogni costo, oggi ci costringono a veder cancellato un luogo che per tanti anni ha rappresentato l’unica oasi di frescura durante le estati di chi non poteva o voleva andare al mare. Da quest’anno, la nostra città, pur avendo a disposizione una bellissima piscina coperta, non sarà dotata di quella all’aperto che pur piccola e vecchia, se ben tenuta, poteva comunque rappresentare una risorsa per la città, almeno fino a che non c’era di meglio. A proposito di piscina coperta, vi sembra logico che la stessa sia chiusa durante le festività quando gli appassionati hanno più tempo per frequentarla? Abbiamo proprio l’impressione che ci sia qualche cosa che non va se, molti appassionati di nuoto si sono rivolti altrove durante le ultime festività pasquali.
Non sappiamo se gli abitanti che per anni hanno protestato per i disagi dovuti al rumore della musica e del traffico notturno, oggi e in futuro, vedranno risolto il problema o se lo stesso è spostato solo di qualche centinaio di metri e si sommerà a quello della mancanza di un ampia zona verde sostituita da una concentrazione di cemento, attività commerciali e di traffico.
Certo i diritti di chi ha investito denaro in quell’area, sono sacrosanti e oggi è tardi piangere sul latte versato. Forse nei palazzi della politica, c’è qualcuno che nella piscina ha visto e favorito solo l’affare e, senza scrupoli se ne è infischiato di tutto, facendoci oggi i sermoni sulla vivibilità della città, la qualità della vita e via continuando con questa cantilena che poi, però, nella realtà, sfocia nell’affare immobiliare che cancella ogni remora nostalgica e ambientalista.
Non c’era modo per salvare quella macchia di verde nel nostro tessuto urbano? Pensiamo di si, qualcuno sicuramente ha la responsabilità di non aver amministrato riuscendo a coniugare il progresso con la tutela e la conservazione dei segni di un passato che ha contribuito a formare la società bastiola di oggi. Non so chi siano i responsabili per non aver sollecitato attenzione a questi temi prima, ma sicuramente ci sono. Il risultato è che oggi, quasi tutti i bastioli si chiedono come sia possibile cancellare cinquant’anni di storia della città, perché nessuno ha fatto nulla, come sia possibile radere al suolo una zona così bella e ricca di ricordi.

Troppo tardi per le domande e le recriminazioni, bisognava pensarci prima oggi sono in funzione le ruspe.

Francesco Fratellini

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