Se i Romani e gli Egiziani avessero ragionato come noi, oggi non potremmo ammirare il Colosseo o le Piramidi.
BASTIA UMBRA – Il “Paradiso del Rock” questo era uno dei luoghi che appena nominato, negli ultimi 50 anni, richiamava il nome della città di Bastia Umbra in tutta la regione e oltre. Chi, appassionato di serate estive all’aperto, dagli anni settanta in poi non è passato almeno una volta all’”Eden Rock”? Era il periodo in cui le balere come “Dal Mommo” a S. Lucia, il “Ragno Blu” a S. Lorenzo e lo “Scacco Matto” già "Perla Nera" a Mezzomiglio, si preparavano a cedere il passo alle nuovissime discoteche come il “Fish” a Rivotorto e “L’Etoile 54” a Perugia .
Poi, la corsa all’edilizia esasperata, ha portato le case a ridosso di un impianto che da sempre serviva da punto di ritrovo e svago e quindi faceva molto rumore e confusione in estate, provocando le lamentele degli abitanti delle case che avevano invaso la sua fascia di rispetto. Si cari amici, dobbiamo dire la verità e non nasconderci dietro a un dito. Sono le case che hanno invaso la piscina e non viceversa. E questa è una colpa grave della politica che non ha saputo coniugare l’esistente con lo sviluppo. Le case ad ogni costo, oggi ci costringono a veder cancellato un luogo che per tanti anni ha rappresentato l’unica oasi di frescura durante le estati di chi non poteva o voleva andare al mare. Da quest’anno, la nostra città, pur avendo a disposizione una bellissima piscina coperta, non sarà dotata di quella all’aperto che pur piccola e vecchia, se ben tenuta, poteva comunque rappresentare una risorsa per la città, almeno fino a che non c’era di meglio. A proposito di piscina coperta, vi sembra logico che la stessa sia chiusa durante le festività quando gli appassionati hanno più tempo per frequentarla? Abbiamo proprio l’impressione che ci sia qualche cosa che non va se, molti appassionati di nuoto si sono rivolti altrove durante le ultime festività pasquali.
Non sappiamo se gli abitanti che per anni hanno protestato per i disagi dovuti al rumore della musica e del traffico notturno, oggi e in futuro, vedranno risolto il problema o se lo stesso è spostato solo di qualche centinaio di metri e si sommerà a quello della mancanza di un ampia zona verde sostituita da una concentrazione di cemento, attività commerciali e di traffico.
Certo i diritti di chi ha investito denaro in quell’area, sono sacrosanti e oggi è tardi piangere sul latte versato. Forse nei palazzi della politica, c’è qualcuno che nella piscina ha visto e favorito solo l’affare e, senza scrupoli se ne è infischiato di tutto, facendoci oggi i sermoni sulla vivibilità della città, la qualità della vita e via continuando con questa cantilena che poi, però, nella realtà, sfocia nell’affare immobiliare che cancella ogni remora nostalgica e ambientalista.
Non c’era modo per salvare quella macchia di verde nel nostro tessuto urbano? Pensiamo di si, qualcuno sicuramente ha la responsabilità di non aver amministrato riuscendo a coniugare il progresso con la tutela e la conservazione dei segni di un passato che ha contribuito a formare la società bastiola di oggi. Non so chi siano i responsabili per non aver sollecitato attenzione a questi temi prima, ma sicuramente ci sono. Il risultato è che oggi, quasi tutti i bastioli si chiedono come sia possibile cancellare cinquant’anni di storia della città, perché nessuno ha fatto nulla, come sia possibile radere al suolo una zona così bella e ricca di ricordi.
Troppo tardi per le domande e le recriminazioni, bisognava pensarci prima oggi sono in funzione le ruspe.
Francesco Fratellini