Anche su un patrimonio di tutta la città le forze politiche riescono a non avere unità d’intenti quando invece sarebbe opportuno adottare una linea comune
Scambio di accuse Tra il candidato sindaco Lungarotti e il Pd botte da orbi
BASTIA UMBRA Cominciano le scaramucce elettorali, e il primo punto di discussione è un patrimonio di tutti, Umbriafiere.
Da un lato c’è Paola Lungarotti, candidata dal centrodestra “ansideriano”, che propone “Un sodalizio forte tra Umbria- fiere e l’amministrazione per la valorizzazione del territorio e grandi sinergie”, dall’altro il Pd che ironizza come “questi giorni che ci stanno portando alla 51^ edizione di Agriumbria coincidono con la corsa elettorale per il nuovo sindaco, e – tutto d’un tratto – uno degli eventi più partecipati dell’intera regione torna di interesse”. “Più investimenti e meno spese correnti – spiega l’attuale assessore alla Cultura- per migliorare ancora l’ottima conduzione degli ultimi anni mettendola in condizione di dare risposta ad eventi che oggi non sono possibili”. Lungarotti promette anche di “Potenziare il legame tra il centro fieristico e la città è uno degli obiettivi primari della futura amministrazione, con appuntamenti come il Fuori Salone, realizzando iniziative in sinergia con il calendario fieristico per animare il centro storico e le frazioni”. Ma il Pd non ci sta: “Per due mandati consecutivi non si è avuta una visione integrata di Umbriafiere. La città non dimentica, per esempio, l’inizio dei lavori sul ponte di Bastiola in concomitanza delle manifestazioni fieristiche. Ancora una volta in questi giorni l’amministrazione risulta non coordinata con il maggiore polo di attrazione della città. La raggiungibilità è un aspetto nevralgico, perché la mancanza di comunicazione, percezione, rogettualità, su ciò che è necessario è l’emblema della distanza tra chi amministra e chi vive Bastia Umbra”.
F.P.
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