Luigi Masciolini, 84 anni, agricoltore, è stato legato e imbavagliato assieme a sua moglie dai banditi. Immobilizzato per lunghissime ore
La banda cercava una somma ingente. L’uomo morto per infarto o asfissia
di Michele Nucci
ed Erika Pontini
PERUGIA — Lo hanno picchiato a sangue, legandolo e imbavagliandolo a tal punto da provocarne la morte. Una rapina finita nel sangue quella che si è verificata l’altra sera a Ospedalicchio di Bastia Umbria, lungo la statale che porta ad Assisi. Vittima Luigi Masciolini, 84 anni di Ospedalicchio, che è morto per cause ancora da accertare. Insieme a lui la moglie, Maria Ragni, che è rimasta ferita ed ora ricoverata all’ospedale di Assisi.
Dietro la sanguinosa rapina pare ci fosse l’obiettivo da parte dei malviventi di impossessarsi di un bottino di denaro consistente (circa mezzo miliardo delle vecchie lire), incassato in seguito alla vendita recente di un terreno di proprietà dei coniugi Masciolini.
Per ora è su questo punto che ruotano le indagini coordinate dal colonnello Renato Gatti e dal sostituto procuratore Manuela Comodi, considerando che i malviventi hanno avuto circa 14 ore per far perdere le proprie tracce, visto che i due poveretti sono stati ritrovati nel primissimo pomeriggio e che la rapina si è consumata l’altra sera verso le 23.
«Gigetto» Masciolini (così lo chiamavano parenti ed amici) era pensionato, ma nonostante la sua età amava ancora lavorare la terra. Una vita di sacrifici e di lavoro, aiutato dalla moglie, Maria Ragni. I due vivevano soli in una casa a due piani: una casa tutt’altro che sfarzosa, attorniata da un orticello e da una stalla per i maiali.
Appare quindi difficile comprendere perché i malviventi abbiano scelto un obiettivo così «modesto»: o sapevano di qualche misterioso bottino, oppure hanno scelto di sfogare la propria violenza su due poveri anziani.
Luigi Masciolini e la moglie, infatti, sono stati assaliti e picchiati a sangue: pugni, calci e forse anche un bastone. Masciolini, viene legato e imbavagliato al letto, come sua moglie. Ed è a quel punto che la banda inizia a rovistare nelle stanze, negli armadi, nei cassetti. Forse alla ricerca di una parte dell’introito della vendita del terreno, forse solo per una rapina come tante. I carabinieri ritroveranno alcune piccole confezioni dove di solito si conservano gioielli, svuotate.
I ladri hanno vita facile: una volta rubati i soldi — pochi — e i preziosi, spariscono nel nulla.
La cieca violenza nei confronti degli anziani si fa sentire: l’uomo infatti muore. Secondo i medici legali, Laura Paglicci Reattelli e Anna Maria Verdelli, non per le botte, ma piuttosto per asfissia (è stato ritrovato con le mani legate e poggiate sul petto, imbavagliato con il nastro adesivo, sul volto aveva parecchie echimosi e un violento colpo dietro la nuca) oppure per infarto. La donna, invece, è rimasta ferita e trovata dai medici del 118 accanto ad un armadio.
A trovarli è stata la nuora che nel primo pomeriggio, avvertita da un vicino che aveva notato la porta della casa aperta. L’uomo, un amico del Masciolini, era infatti arrivato verso le 15 di ieri, per fare dei lavori in un campo. Ma mentre stava per entrare ha notato il portone aperto. Non si è azzardato ad entrare, ha chiamato la nuora che entrata in casa ha scoperto i due anziani.
Maria Ragni, mentre veniva salita in ambulanza ha detto a un carabiniere che i ladri «erano 5 o 6» e che «avevano un accento meridionale». «Vogliamo i soldi, gridavano» ha detto prima di essere trasportata in ospedale.
In un primo momento si è ipotizzato che i malviventi fossero una banda di zingari: ma le modalità del «colpo» porterebbero verso altre strade. La «caccia all’uomo» è purtroppo cominciata con molte ore di ritardo. Un vantaggio importante per i ladri che non avranno però vita facile.
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