Il giorno dopo la fortunata vincita, ‘pellegrinaggio’ di scommettitori e curiosi  LA RICEVITORIA dell’Esperia il giorno dopo la vincita milionaria è stata meta di un autentico pellegrinaggio di scommettitori, vecchi e nuovi, ma anche di tanti curiosi arrivati in via Roma per rubare il ‘segreto’ del successo. A Leonello, che si divide tra il bar e la ricevitoria delle scommesse, qualcuno ha chiesto di potergli baciare il dito medio della mano destra con cui ha battuto la combinazione vincente della schedina. Quasi un milione in 20 anni è l’importo della vincita del «Win for Life» (vinci per la vita), il premio di 4mila euro al mese per 240 mensilità consecutive che rispetta in pieno il motto di questo nuovo gioco.
Il nome del fortunato vincitore non c’è; gli addetti del bar Esperia (nella foto) e il direttore Cesare, delegato della coop Atmo, negano di poterlo identificare, ma ammettono che probabilmente si tratta di un giocatore abituale e residente a Bastia. E’ possibile che in queste ore si sia mischiato per confondersi tra la folla degli avventori, ma è comunque certo che si è ben guardato dall’esprimere in qualsiasi modo la sua soddisfazione in pubblico. Il primo effetto del giorno dopo la clamorosa vincita è stata un’impennata delle giocate a «Win for Life», ma anche al Superenalotto. Sulla vetrina della ricevitoria nella centralissima via Roma campeggia il montepremi del superenalotto arrivato a 127 milioni e 500mila euro e un cartello supplementare che segnale il milione della vincita con l’estrazione delle ore 13 di giovedì scorso. Di solito per i premi di minore entità il proprietario della schedina va al banco della ricevitoria per incassare l’importo, ma in questo caso è un comportamento da escludere. Il detentore della schedina vincente o un suo delegato si recherà alla direzione nazionale della Sisal per accreditar il premio, pagabile a rate e in 20 anni.
Da rilevare che la ricevitoria Esperia aperta negli anni ’90 è tra le prime attivate nel centro urbano di Bastia per il superenalotto e gestita dal 2006 dalla cooperativa Atmo, che gestisce anche l’attività dell’adiacente cinema e teatro omonimo.
Massimo Stangoni

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