L’operazione “Domus” della Guardia di finanza, che ha portato a scoprire una presunta maxi-evasione fiscale nel Perugino, passa alla fase due

Controli a tappeto anche nel Folignate, nel Ternano e nela Media Vale del Tevere
FRANCESCA BENE GIANLUCA ZINCI


PERUGIA – La Guardia di Finanza dopo aver scoperto la maxi evasione di un gruppo di società di Bastia Umbra facenti capo ad un unico gruppo specializzato nella costruzione e vendita di immobili in tutto il Perugino, torna a stringere la morsa attorno al mercato dell’edilizia.
Gli oltre 4 milioni di euro sottratti alle casse dello Stato, per vendite eseguite dichiarando nel rogito un valore più basso di quello realmente pagato dal cliente, sarebbero – è il sospetto degli investigatori – solo la punta dell’iceberg e di conseguenza la cosiddetta truffa La tattica di denunciare nelle compravendite immobiliari valore minori, rispetto a quelli reali, secondo le Fiamme gialle è adottata molto più spesso di quanto si possa immaginare. Chiaramente l’affermazione non è frutto di una semplice ipotesi investigativa, ma nasce dal materiale raccolto nei tre mesi d’indagini che hanno visto al centro dei lavori la società immobiliare bastiola.
Questo tipo di raggiro, in fondo, conviene apparentemente a tutti: l’acquirente risparmia sull’Iva, il venditore abbatte considerevolmente i redditi.
Diciamo apparentemente perché in realtà l’evasione fiscale mette in moto un meccanismo che danneggia i contribuenti. Insomma è un po’ il cane che si morde la coda.
La Gdf con l’operazione Domus – questo il nome in codice dell’inchiesta – ha dato vita a numerose verifiche in tutta la regione, da Perugia, a Terni, a Foligno, alla Media Valle del Tevere e in tutto il Ternano, puntando soprattutto su quelle zone in cui negli ultimi anni c’è stato una considerevole crescita del mercato immobiliare. E l’estate si annuncia all’insegna del super-lavoro per le Fiamme gialle. Si tratta di verifiche a tutto tondo. Dal ministero delle Finanze attraverso l’anagrafe tributaria vengono controllati i mutui contratti da acquirenti e quando questi superano di gran lunga il valore di acquisto può scattare l’accertamento. Un parametro utilizzato dalla Guardia di finanza per accertare se i valori dichiarati negli atti dal costruttore e dall’acquirente sono congrui, vengono presi dall’Osservatorio immobiliare e dal borsino della Camera di commercio.
Sta partendo quindi l’operazione Domus 2. Nel mirino della Guardia di finanza ci sono inoltre verifiche relative ai contratti di appalto e sub appalto, dove molte volte (è sempre il sospetto degli investigatori) vengono emesse fatture relative ad operazioni inesistenti, messe a punto esclusivamente per abbassare gli utili e per risparmiare sulle tasse.

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