Bastia

Trovato un «tesoro» nel campo nomadi

Blitz a Bastia, recuperata refurtiva per oltre 60mila euro. Raffica di denunce
BASTIA UMBRA —Da QUALCHE tempo non venivano controllati e forse anche per questo, sfidando criteri di minima ragionevolezza, hanno continuato a consumare reati e a trattenere oggetti rubati. E’ quanto emerso da una perquisizione dei carabinieri al campo nomadi in località Bastiola, in via Gabriotti, con l’impiego dei militari delle stazioni di Bastia Umbra, Cannara e Torgiano, agli ordini del capitano Marco Sivori, comandante la Compagnia di Assisi. L’iniziativa rientra nell’ambito dei controlli a tutto campo, mirati a scoraggiare i furti e più in generale i reati contro il patrimonio.
LO SPECIFICO intervento è stato deciso al termine di un’attenta e articolata attività investigativa che è sfociata nella perquisizione al campo nomadi di Bastiola. Il sospetto, poi confermato dai fatti, da cui sono partiti gli investigatori è che nell’accampamento potesse essere nascosta refurtiva di recenti furti in abitazioni.
NEL CORSO delle perquisizioni, effettuate venerdì mattina, è stato rinvenuto, sequestrato e restituito ai proprietari, materiale elettrico di vario genere (trapani, motoseghe e avvitatori) e anche materiale elettronico di proprietà di un Dj del posto che, nel 2010 era stato vittima del furto di alcune chitarre, un mixer, sassofono ed una tastiera per un valore di circa cinquemila euro. I carabinieri, oltre al sequestro della refurtiva, hanno accertato che al momento della perquisizione era ancora in atto il furto di energia elettrica.
CON LA CONSULENZA di un tecnico dell’ENEL, incaricato dai carabinieri, è stato scoperto il furto di energia elettrica per un danno quantificato in circa sessantamila euro. L’allacciamento abusivo consentiva ai nomadi, infatti, di soddisfare le esigenze quotidiane: dall’illuminazione interna ed esterna del campo, all’alimentazione di numerosi elettrodomestici.
TUTTI i residenti nell’accampamento, già con numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, sono stati denunciati alla magistratura perugina con l’accusa di furto di energia elettrica e ricettazione, mentre il materiale rinvenuto è stato riconsegnato ai proprietari.
m.s.

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