Bastia

Troppi furti nelle case, la gente ha paura

La parola ai cittadini: “Su 21 mila abitanti in tremila non lavorano. Di qualcosa dovranno campare, no?”

BASTIA UMBRA Furti in casa (giorni fa un ladro addirittura è stato preso a bastonate mentre tentava un furto in casa sorpreso dal proprietario) e per strada (qualche giorno fa, ai danni di un’anziana in un supermercato) i cittadini chiedono più sicurezza, pur ammettendo, in qualche caso, che la situazione non è poi così nera. Sicurezza dunque a scopo preventivo, per evitare che un’isola relativamente felice come Bastia Umbra rimanga tale. Giancarlo Baldini, pensionato , frequenta con moglie e amici la zona di via Roma. “Non siamo mai stati infastiditi da nessuno – spiega al Corriere dell’Umbria – e passeggiamo tranquillamente in tutte le ore del giorno e della sera. Sappiamo di qualche furtarello, come capita ovunque nelle zone più isolate e periferiche, ma credo che nel complesso Bastia ed il suo centro restino ancora luoghi vivibili”. Luca Gismondi, 28 anni, residente nella zona di via Vittorio Veneto, si dice non a conoscenza (né diretta né tra le sue amicizie) di furti tentati o riusciti, mentre Mario Fagioli, ammette che “Nonostante ci si conosca tutti, capita qualche volta ci siano gruppi di persone non conosciute che magari destano qualche preoccupazione”. “Tremila abitanti su ventunomila – aggiunge Claudio – non lavorano. Si tratta spesso di stranieri in attesa dell’assistenza sociale, che inevitabilmente generano insicurezza. Anche se non delinquono, spesso la loro presenza ci rende insicuri: si vedano i recenti fatti di cronaca nel nord Italia”. Nella zona di Santa Lucia, Francesca sostiene infine che “i furti in appartamento sono all’ordine del giorno. Addirittura avvengono ad ora di cena nelle altre stanze quandole famiglie sono in sala da pranzo. Non sono mancati episodi di immobilizzazioni forzate per il tempo di durata della razzia”. “A me personalmente non è successo nulla – conclude un residente – ma leggendo le cronache, credo sia necessaria una presenza capillare delle forze dell’ordine presso le località considerate a rischio”.

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