— BASTIA —
PER LA TRILLY CONFEZIONI di Ospedalicchio siamo ormai al giro di boa. L’ultima tappa e non l’ennesima vana promessa scadrà la prossima settimana, secondo i sindacati che hanno lanciato l’ultimatum nel corso di una conferenza stampa ieri mattina nella sala consiliare della residenza municipale. «Basta con le promesse annunciate e puntualmente smentite – ha detto Giorgio Salucci responsabile Uil tessile – in un ‘tira e molla’ che dura ormai da sei mesi. I dipendenti, che erano 45 con un indotto più che doppio, si sono ridotti a una ventina che attendono ancora otto mesi di salario». Le trattative vanno avanti da mesi senza esito tra la proprietà che fa capo ad Attilio Burchielli e l’acquirente, Luigi Antonio Manieri, imprenditore romano e presidente di Federmoda (Cna). «Abbiamo chiesto la cassa integrazione straordinaria — ha ricordato Salucci —, ma senza un piano di ristrutturazione si rischia che il ministero la bocci». Dunque, se le trattative tra imprenditori fallissero sarà la procedura fallimentare a riaprire spiragli per quest’impresa che, prima della crisi, aveva uno spazio sul mercato del tessile nazionale ed anche europeo. «Ci sono segnali incoraggianti – ha detto Elio Nevi della Cisl – da un incontro giovedì scorso a Bastia durato varie ore tra Burchielli e Manieri alla presenza di 3 avvocati per sciogliere i nodi più intricati della trattativa. Il primo impegno sarebbe il pagamento dei salari». L’annuncio ha scatenato la rabbia dei dipendenti, esasperati dalle mancate promesse. Chiedono a sindacati e istituzioni di passare dalle parole ai fatti. Un’ipotesi che potrà essere verificata nelle prossime ore, perché sembra che una risposta dagli imprenditori dovrebbe arrivare entro martedì. m.s.
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