Il prestigioso premio letterario sarà conferito sabato a Bastia Umbra


MASSIMO OPHINEIM
Ottocento lettori decreteranno, sabato prossimo, il “supervincitore” della decima edizione del premio letterario Fenice-Europa. La manifestazione si terrà a Bastia Umbra (Centro Fieristico Regionale), con inizio alle 20.45. A contendersi quest’anno il “Romanzo Italiano per il Mondo” saranno: Luca Bandini con il romanzo “Controllo assoluto” (Marsilio), Giovanni D’Alessandro con “La puttana del tedesco” (Rizzoli) e Laura Facchi con “Dietro il tuo silenzio” (Mondadori). Sono stati scelti, tra settantasei partecipanti, da una giuria tecnica composta da: Luca Desiato, Giuseppe Pederiali, Claudio Toscani e Adriano Cioci.
Luca Bandini, 49 anni, vive a Sesto Fiorentino. Nel 2003 ha pubblicato il romanzo “In fondo al buio”. Con “Controllo assoluto” ha vinto un premio per l’inedito nel 2005.
La storia racconta di quattro suicidi contemporanei e inspiegabili in altrettanti luoghi diversi, lontani migliaia di chilometri che spingono Erja, una giornalista finlandese figlia di uno dei suicidi, e Mike, giovane rallista inglese che assiste sgomento alla morte del suo pilota Jackie, ad indagare. Tra mille peripezie arriveranno vicini alla soluzione scoprendo la terribile minaccia che incombe sull’umanità. Giovanni D’Alessandro, 52 anni, romagnolo di nascita, vive e lavora a Pescara. Il suo esordio nella narrativa è del 1996 con il romanzo “Se un Dio pietoso” (Donzelli), finalista al Viareggio ’97, vincitore di alcuni premi nel 1998. Nel 2004 ha pubblicato “I fuochi dei Kelt” (Mondadori), con il quale ha vinto il Premio Scanno 2005. “La puttana del tedesco” è il titolo volutamente duro di una storia d’amore. Il romanzo è ambientato nella conca di Sulmona a partire dal settembre del ’43. Tra Ada, una giovane vedova, ed Helm, un soldato austriaco con l’uniforme della Wehrmacht, nasce un amore silenzioso e umile, in lotta contro l’ostilità e la condanna della gente.
Laura Facchi, 36 anni, vive e lavora a Milano. Come reporter free lance ha esplorato diverse realtà, soffermandosi a lungo in Albania, dove ha ambientato il suo primo romanzo, “Il megafono di Dio” (Baldini&Castoldi, 2003). Il matrimonio di Monica e Marco: dal grande amore all’indifferenza e incapacità di comunicare. Sembra una vicenda del tutto ordinaria, una storia di vita coniugale come tante. Ma accade l’incredibile e l’irreparabile. Marco compie un gesto di assoluta, tragica follia, consegnando a Monica un’eredità di vergogna e di orrore. Cosa ha portato a tanto? La donna inizia un’analisi spietata su di sé e sulla persona che credeva di conoscere. Entusiasmo, quindi, per questa formula coinvolgente coniata dai volontari dell’associazione culturale “Bastia Umbra: città d’Europa”, che ogni anno trasferiscono la cerimonia finale in un diverso comune dell’Umbria per rendere la manifestazione ancora più vicina al pubblico dei lettori-giudici (in numero di 800). I lettori italiani sono dislocati in varie regioni, Umbria in primo luogo (in rappresentanza di 23 comuni, più varie associazioni ed enti; ne fanno parte anche un gruppo di detenuti delle carceri di Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto), quindi Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia (comuni di Pieve Emanuele, Corsico, Rozzano e Vimercate), Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Abruzzo e Sicilia. I lettori italiani dei gruppi liberi sono sostenuti dall’azienda Nizzi spa di Assisi. I lettori all’estero sono italiani (perlopiù coordinati dall’Arulef) e non, residenti in cinque continenti: Europa (Belgio, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svizzera – sostenuti dall’Azienda Orsolini Spa di VignanelloViterbo), Africa (Libia), America (Argentina, Canada, Venezuela, Brasile e Cile – sostenuti dallo Studio OrticaEurotecno di Bastia), Asia (Cina) e Oceania (Australia). Quest’anno fanno parte della grande giuria popolare anche tre scienziati italiani della base Concordia in Antartide. Alcuni referenti dei gruppi all’estero saranno raggiunti in diretta telefonica durante la manifestazione stessa, grazie all’apporto dell’Arulef. All’autore del romanzo più votato andranno 2.500 euro (somma messa a disposizione dal Comune di Bastia Umbra), agli altri due saranno assegnati 1.500 euro (Regione dell’Umbria e Gioielleria Sandra di Bastia).


Ospite della serata sarà Paola Saluzzi.


Intanto, nell’attesa della serata finale sono stati conferiti due altri prestigiosi riconoscimenti. La sezione “Claudia Malizia” del Fenice-Europa è stata vinta quest’anno da Mauro Caporiccio con il romanzo “Il figlio della luna”, edito da Rai Eri-Il Saggiatore. A decretarlo è stata la giuria tecnica composta da: Younis Tawfik, Maria Giovanna Elmi, Lia Viola Catalano, Giuseppe Belli e Rizia Guarnieri.
Mauro Caporiccio, quarantaquattrenne, è autore e collaboratore di vari programmi televisivi della Rai tra cui i “Fatti vostri”, “TeleCamere”, la “Vita in Diretta”. Ha iniziato la sua attività di sceneggiatore nel 2004.
“Il figlio della Luna”, il suo primo romanzo, si ispira al soggetto e alla sceneggiatura del tv movie “Il figlio della Luna”, prodotto dalla Rai Fiction, per la regia di Gianfranco Albano con Lunetta Savino, Antonio Milo e Paolo Briguglia.
L’emozionante storia narra la vita “vera” del fisico nucleare Fulvio Frisone.
Ma in occasione del decennale della manifestazione, la direzione del Fenice-Europa ha deciso di assegnare un premio speciale ad una scrittrice italiana residente all’estero. La scelta è caduta su Simonetta Agnello Hornby per la significativa presenza sulla scena letteraria internazionale e per la poderosa spinta che ha dato alla valorizzazione della nostra lingua. Simonetta Agnello Hornby è nata a Palermo. Ha concluso i suoi studi giurid. Con Feltrinelli ha pubblicato La Mennulara (2002), La zia marchesa (2004) e Boccamurata (2007), tutti best seller in Italia e tradotti in moltissime lingue.
La scrittrice verrà premiata dall’azienda Manini spa di Assisi.


“Cultura senza frontiere”
BASTIA UMBRA – “Considero il Fenice-Europa uno dei biglietti da visita per Bastia Umbra. Molti cittadini vi si riconoscono ed io per primo. Il premio, inoltre, festeggia il suo decennale, questo sta a significare che ormai è diventato un punto di riferimento nel panorama letterario regionale e nazionale”. Queste sono le considerazioni dell’assessore alla Cultura del Comune di Bastia Umbra che a proposito aggiunge: “La cultura, e la letteratura in particolare, non deve essere relegata in ambiti accademici, ma rappresentare il mezzo per raggiungere la massima diffusione di idee, permettendo ai popoli di confrontarsi e di instaurare un dialogo. Dalla parola e dall’esempio si riescono ad eliminare sospetti ed incomprensioni. Non è un paradosso affermare che i conflitti nascono dall’ignoranza e si sconfiggono con la conoscenza. Il premio Fenice-Europa rispetta questa finalità con le numerose presenze di lettori dislocati in tutti i continenti, aggregando popoli e culture diverse. E’ un tocco di originalità, rispetto ad altre iniziative esistenti. Avverto in tutto ciò anche una sorta di spirito pionieristico, oggi che di frontiere si parla sempre meno”.

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