Bastia

Tragedia in un asilo nido di Bastia bimbo di 13 mesi muore soffocato

L’IPOTESI E’ QUELLA Di UN RIGURGITO DURANTE IL SONNO

BASTIA UMBRA – Tragedia in un asilo nido privato di Bastia Umbra. Un bambino di 13 mesi è stato trovato morto ieri nel tardo pomeriggio nella struttura di via Foligno in Borgo Primo Maggio. Secondo quanto accertato dai carabinieri, che hanno presidiato l’asilo fino a tarda sera, si tratta di una morte provocata da un malore forse legato a un rigurgito. Il bambino, di nazionalità italiana, sembra non stesse bene con rigurgiti continui. Quando il personale dell’asilo si è accorto di quanto stesse avvenendo ha tentato in tutti i modi di soccorrere il piccolo. E’ stato chiamato ad intervenire anche un pediatra, il cui studio si trova in zona. Tutto inutile: quando il medico è giunto sul posto il bimbo era già morto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Assisi e quelli della locale stazione. Più tardi è arrivato il magistrato, che ha disposto l’autopsia. Davanti all’asilo sono stati vissuti momenti drammatici, con scene di strazio da parte dei parenti del bimbo.


 


TRAGEDIA A BASTIA IL piccolo di 13 mesi soffocato da un rigurgito, inutili i soccorsi
Bimbo muore all’asilo nel sonno


Monica Di Lecce
Bastia Umbria


Il senso di vuoto che ogni tragedia lascia dietro di sé questa volta fa più male del silenzio che avvolge le stanze dell’asilo nido in cui si è consumata la disgrazia. Già perché le insegnanti di quella struttura hanno fatto l’impossibile per scrive una diversa conclusione a questa storia e ora non sanno darsi ragione della morte di quel bambino di soli 13 mesi.
E’ spirato nel sonno, per soffocamento, con tutta, probabilità a causa di un rigurgito. I soccorsi sono stati immediati ma per il piccolo non c’è stato nulla da fare.
L’allarme è scattato intorno alle 18 nel nido “Piccole Orme” in via Foligno, un asilo privato nel Borgo Primo Maggio. Una struttura modernissima – “molto bella, delle migliori” dicono in paese – in linea con gli standard della legge regionale sugli asili nido.
Un nido in cui, al momento della tragedia, si trovavano quattro bambini e tre insegnanti. Il piccolo stava male da tempo. Si dice che rigettasse di continuo e, proprio a causa della sua salute cagionevole, si era inserito a scuola solo da poco tempo.
Per lui, così piccino e così fragile, le insegnanti avevano una particolare attenzione. Ecco perché, non appena si sono accorte che stava male, sono intervenute immediatamente. Il bambino stava riposando. Le maestre si sono accorte che stava avendo un rigurgito e lo hanno tirato immediatamente sù dal letto. Mentre alcune cercavano di rianimarlo altre si sono precipitate fuori a chiamare il medico. Il caso vuole, infatti che a pochi metri di distanza dall’asilo si trovi un ambulatorio di pediatri. Il medico è accorso immediatamente, mentre è stato avvertito anche il 118. Nessuna manovra, però, è riuscita a strappare il piccolo alla morte. Sul posto sono giunti i carabinieri di Assisi, coordinati dal capitano Arena, e il magistrato di turno il pubblico ministero, Isaia. L’asilo è stato posto sotto-sequestro, un atto dovuto, in attesa che gli inquirenti e la magistratura chiariscano ogni aspetto di quella che appare una disgrazia.
In men che non si dica davanti all’asilo si sono ritrovati in tanti, curiosi e autorità. Tra gli amministratori, la prima ad accorrere è stata Nadia Cesaretti, vice sindaco e assessore alle politiche sociali del Comune di Bastia.
“Il bambino era figlio di una coppia che si era trasferita in paese da poco tempo – dice l’assessore – la mamma era straniera e il padre italiano” . Era stato iscritto in questo asilo privato che , in quanto tale, aveva anche una maggiore elasticità negli orari. Alle 18, infatti, era ancora aperto, in attesa che i genitori uscissero dal lavoro.
“Qui – diceva ieri sera l’assessore Cesaretti – è impiegato personale altamente specializzato. Si tratta di ragazze molto preparate. L’asilo è rinomato per la modernità e per la competenza degli addetti”.
La tragedia di ieri ha riportato alla mente quella dello scorso anno. Qualcuno, tra i residenti di Bastia, infatti ricordava, la morte di una bambina avvenuta in circostanze analoghe. Qualche mese fa, una piccola era morta a casa nel sonno, pare, anche in quel caso, per un rigurgito.


Il dolore del sindaco e del vice Cesaretti


“Una disgrazia tremenda”


BASTIA UMBRIA – “Una cosa tremenda. Dire che siamo dispiaciuti è dire niente. Posso parlare con tutta tranquillità a nome della collettività: è una disgrazia che ci lascia senza fiato”.
L’assessore Nadia Cesaretti è scossa dalla morte del bambino di 13 mesi, una morte a cui le insegnanti del nido “Piccole Orme” hanno cercato in tutti i modi di sottrarlo, e per rendersi conto di quanto accaduto è andata sul posto.
“Le maestre sono ragazze in gamba – continua l’assessore – si è trattato di una tragedia, una disgrazia. Il bambino, infatti stava male e vomitava spesso”.
Sconcerto anche da parte del sindaco, Francesco Lombardi.
“Sono profondamente prostrato – ha detto il primo cittadino raggiunto ieri sera telefonicamente – questa tragedia ci colpisce tutti” .
La notizia della disgrazia ha fatto in breve il giro del paese e fuori dall’asilo, a manifestare la loro partecipazione al dolore della famiglia del bambino, ieri sera si sono ritrovati i genitori degli altri ospiti, le insegnanti e anche alcuni abitanti della zona.
Scene di strazio si sono registrate all’arrivo della mamma del piccolo che non ha retto al dolore e ha chiesto agli operatori dei mezzi di informazione , accorsi sul posto, di allontanarsi. La tensione è salita alle stelle.
La donna non sa darsi pace per la perdita di un figlio a quest’età e in questa maniera così assurda.
Già perché se anche il piccolo stava male, la mamma non può accettare e non può prepararsi alla morte avvenuta in maniera così repentina e prematura.
Sarà comunque l’autopsia, disposta dal magistrato Isaia, a sciogliere ogni dubbio intorno al decesso del piccolo.

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