Ieri si è svolta la prova di ammissione anche per Odontoiatria Oltre ai ragazzi presenti anche tantissimi genitori e parenti

di Pietro Paolo Savini
BASTIA UMBRA – Meno degli altri anni,ma comunque tanti. Un vero battaglione,se non proprio un intero esercito. Ieri, di prima mattina, in 1.250 hanno varcato le soglie del “Maschiella”, il centrofieristico di Umbriafiere, alle porte di Bastia Umbra. Tutti ragazzi a caccia dell’ammissione ai corsi universitari di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria. Rispetto alle iscrizioni, che erano 1.300, ci sono state poche defezioni. Il test da superare era obbligatorio e indispensabile per accedere alla facoltà scelta (da quasi tutti alla fine della maturità) per il prosieguo degli studi e della propria formazione. Un test, tra l’altro,che attinge alle quote degli accessi che vengono programmati a livello nazionale. “La tensione, all’ingresso era tantissima – racconta Giulia, all’uscita – sicuramente più alta di quella vissuta alla Maturità.Ma adesso che è passata, posso vantarmi di dire che non era una prova così difficile da temere…”Dello stesso avviso anche la sua amica che esce poco dopo e che corre tra le braccia del papà che l’ha attesa per ore nel piazzale del centro fieristico. Quella dei genitori e dei parenti, tra l’altro,ieri mattina,è stata una presenza davvero massiccia. In tanti, dopo aver accompagnato i propri figli, si sono raccolti al bar del centro fieristico o hanno atteso il termine dei test rimanendo, in piedi o in auto, inel grande piazzale antistante l’ingresso principale.“L’ansia dell’evento – racconta Guido Ricci, un giovane nonno in attesa dell’uscita di ben due nipoti arrivati fin qui per i test – ha preso tutti in famiglia. Sarà per la crisi che attanaglia ormai il Paese, ma la stiamo vivendo come una possibilità da non fallire per la speranza di un’occupazione futura… Il dentista, d’altronde – scherza con una vena di sarcasmo per sdrammatizzare – è un lavoro che se un giorno viene conquistato può garantire ancora un futuro. Un po’come per chi vende le scarpe o chi purtroppo, si occupa di funerali: la globalizzazione ancora non ha minato questa professione… Ma ci vuole grande professionalità che deve essere ben formata. Ed è quindi giusto che si selezionino gli aspiranti con test del genere…”Dello stesso avviso, però, non sono tutti gli studenti. Anche ieri a Bastia Umbra – pur non essendoci stata alcuna manifestazione massiccia di protesta come invece accaduto in altre città italiane – c’è stato, infatti, chi ha esternato il suo disappunto per i test a numero chiuso.
Qualche volantino e qualche frase a voce alta all’ingresso e all’uscita. Oggi, intanto, è la volta di Veterinaria.

La selezione non piace a tutti gli studenti L’Udu protesta: “No al numero chiuso”

“La sentenza del Tar del Lazio sulla Statale di Milano è un risultato storico e avrà un effetto domino su tutti gli atenei. Presto istanze di autotutela”

di Ausonia Sani
BASTIA UMBRA – La lotteria dei test di ammissione non piace a tutti gli studenti. Ieri l’Udu,l’Unione degli universitari, come in tutte le università italiane,anche in Umbria ha distribuitole
sue “guide al test sicuro” e ha ribadito il suo disappunto sui test.“Anche quest’anno – si è letto in un comunicato – la lotteria dei Test: migliaia di studenti sono costretti
a partecipare a tali prove per poter accedere al corso di studi scelto per il proprio futuro” “Si inizia icon Medicina e Odontoiatria, a seguire nei giorni successivi Medicina
veterinaria e Architettura, prima di chiudere il 13 e 14 con Professioni Sanitarie e Medicina in lingua inglese.Un test che si riveste di un’attenzione particolare – aggiunge
l’Udu – dopo la recente sentenza del Tar del Lazio che ha dichiarato illegittimo il numero chiuso nella facoltà di Studi Umanistici dell’Università degli studi di Milano,
sentenza che rischia di creare un effetto domino in tutte le università italiane.”“La sentenza del Tar sulla statale di Milano è un risultato storico. E’ una sentenza che può determinare
un effetto domino su tutte le università italiane, e che potrà avere un grandissimo impatto se si considera la diffusione dei numeri programmati locali in Italia. Per questo
stiamo già preparando istanze di autotutela da presentare in vari atenei. Ma questo per noi rappresenta solo l’inizio: ora è necessario abrogare la legge 264/99, per eliminare
definitivamente il numero chiuso tanto a livello locale quanto a livello nazionale. Medicina è ovviamente il caso più significativo,per l’altissimo numero di studenti
che ogni anno tentano il test e per la peculiarità dell’intero percorso, visto che gli aspiranti medici si troveranno ad affrontare anche l’imbuto dell’accesso alle scuole
di specializzazione”. Mai problemi del numero chiuso -sempre secondo l’Udu – non si esauriscono solo con Medicina: quasi la metà dei corsi in Italia presenta
barriere all’accesso “e da anni affrontiamo le storture dei singoli test”. L’Udu ricorda poi che sta raccogliendo ogni segnalazione di irregolarità all’indirizzo mail: ricorsi@unionedegliuniversitari.it

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