Bastia

Terrore in villa, sequestrati e rapinati I banditi chiudono dentro una stanza padrona di casa, figlia e due domestici

ALLARME A BETTONA BLITZ NOTTURNO: TRE INCAPPUCCIATI PORTANO VIA ORO E PELLICCE  ERANO IN TRE, armati di pistola, probabilmente slavi, i banditi che nella notte tra domenica e lunedì hanno rapinato la villa di un imprenditore di Bettona portando via oro e pellicce per un valore di alcune migliaia di euro. Un colpo drammatico, avvenuto mentre il padrone di casa non c’era. Un lasso di tempo che dev’essere sembrato infinito alla moglie dell’uomo, alla figlia e ai due domestici cingalesi rimasti segregati in una stanza per alcuni minuti prima della fuga dei malviventi. Nel cuore della notte i rapinatori sono entrati nella villa posta al confine con il territorio dei monti Martani. Pochi attimi, un’azione sotto alcuni aspetti chirurgica quella dei malviventi, ora ricercati dai carabinieri della Compagnia di Assisi (diretta dal capitano Andrea Pagliaro). Secondo una prima ricostruzione condotta dai militari impegnati nelle indagini — coordinate dal sostituto procuratore Gemma Miliani — i rapinatori hanno atteso che il proprietario di casa uscisse. In quel momento c’è stata l’irruzione da parte dei rapinatori, con le pistole in pugno. Le armi — secondo quanto si è appreso — sono state puntate addosso alle vittime terrorizzate, le quali non hanno pouto far altro che sottostare alle richieste degli stranieri. Sembrerebbe si tratti di stranieri, secondo quanto si apprende, almeno dall’accento della loro lingua.  E così, prima ancora di chiudere la donna e la giovane figlia, ed entrambi i domestici (come detto originari dello Sri Lanka) in una camera, i banditi si sono fatti consegnare la pelliccia della donna, oltre ad alcuni monili e preziosi in oro. Probabilmente anche soldi in contanti. Secondo una stima fatta dalle vittime coi carabinieri, il valore della merce sottratta si aggire rebbe intorno ai ventimila euro. Non sono stati commessi, in ogni modo, atti violenti nei confronti delle persone sequestrate. GLI INQUIRENTI a questo punto cercano di mettere i paletti delimitando il perimetro dell’inchiesta. Primo fra tutti i rapporti dell’imprenditore con stranieri originari dell’Est europeo. Come in ogni rapina che si rispetti, infatti, anche stavolta i militari della Compagnia di Assisi sospettano che tra gli indagati ci sia un basista a conoscenza, quantomeno, degli spostamenti e delle abitudini dell’uomo. Per ora le indagini si muovono a 360 gradi, senza tralasciare nessuna pista, neppure quelle apparentemente più insignificanti. Saranno importanti i confronti cosiddetti ‘fisici’ tra le corporature descritte dalle vittime e le persone più o meno note all’archivio dell’Arma. Si cerca anche di capire come gli stranieri possano essersi allontanati da Bettona (è possibile con una macchina), oltre ovviamente al modo in cui potrebbero collocare la refurtiva (un’attenzione particolare potrebbe essere focalizzata sul circuito dei ricettatori). Rapina aggravata a mano armata e sequestro di persona sono i reati ipotizzati dagli investigatori, ancora però il fascicolo è a carico di ignoti. �
 di ENZO BERETTA
Nazione-2011-01-04-Pag18

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