INDUSTRIA Triplice ancora divisa tra le polemiche
Il sindacato di Bonanni: “Dietro la flessibilità l’ombra degli straordinari”
di Isabella Rossi
PERUGIA – La Cisl rilancia la sua posizione sul “caso flessibilità” all’Isa di Bastia così come la disponibilità a sedersi ad un tavolo unitario. La stessa proclamata ieri daCgil e Uil. Solo che perora i fronti rimangono divisi. Venerdì prossimo la Cgil manifesterà davanti il Comune di Bastia Umbra “con tutti i lavoratori dell’Isa” e proprio questa mattina è la Cisl a consultare i propri iscritti attraverso un’assemblea, dopo quella che venerdì scorso ha invece chiamato all’appello gli iscritti alla Cgil, maggioranza assoluta all’Isa di Bastia. Un caso ricco di contraddizioni, prima fra tutte l’inusuale fronte che vede appunto la Cisl da un lato e Cgil, Uil, Confindustria e l’azienda di Bastia dall’altro, dopo la denuncia di attività antisindacale a firma del sindacato di Bonanni. Nel corso di una lunga conferenza stampa, tenutasi ieri all’indomani di quella congiunta di Uil e Cgil, sono state diverse le domande a cui Pierpaola Pietrantozzi responsabile Cisl di Foligno e Bruno Mancinelli, responsabile Cisl di Bastia Umbra, hanno fornito risposte. A partire dal motivo del contendere. “L’utilizzo dello strumento della flessibilità, non è mai stato messo in dubbio dalla nostra sigla sindacale, ma ne è stato contestato il corretto utilizzo. Tanto èvero che la nostra iniziativa legale per attività antisindacale verso l’azienda
si basa proprio sulla difesa di un nostro delegato Rsu, al quale sono stati inflitti provvedimenti disciplinari per non aver eseguito una flessibilità riferita al mese di gennaio scorso, da tutti, comprese le altre sigle sindacali-dichiarata non corretta”, hanno affermato Pietrantozzi e Mancinelli.
Troppo assente la Cisl in azienda,secondo Cgil e Uil, e assente anche alla Conferenza dei servizi a Bastia per parlare del nuovo sito produttivo dell’Isa.Ma la motivazione-riferiscono i due responsabili Cisl – è riconducibile ad un “mancato invito”. Viceversa – si fa notare – all’incontro del 2 maggio in Confindustria “per cercare di ritrovare un tavolo unitario”,sono stati i segretari di Cgil e Uil a lasciare il tavolo, prima di aver sentito gli interventi di Cisl.In sostanza,un rimpallo di accuse reciproco che sottolinea un inasprimento dei rapporti in azienda,dove, a quanto riferito, ci sarebbero ora iniziative di raccolta firme ad opera di singoli lavoratori contro la Cisl, sostanzialmente accusata di creare tensioni con la proprietà.
“Una caccia alle streghe del tutto ingiustificata”, ha commentato Pietrantozzi considerando “lo sparuto gruppo”degli astensionisti della flessibilità ed il minor peso numerico di Cisl in azienda. Dal canto loro, in casa Cisl, ribadiscono la necessità di motivare la flessibilità per essere sicuri che non si tratti, ad esempio, di lavoro straordinario e chiedono di rivedere l’accordo integrativo in merito al premio di risultato,“che ad oggi non ha prodotto gli aspetti auspicati”.