Bastia

«Temevo solo per i miei figli»

Parla Eleonora Polinori, la donna sequestrata nella sua villa


I due figli tornati a scuola ieri mattina


Maurizio Troccoli
Bastia Umbra
 
Sarà difficile, ma è comunque possibile trovare briciole di serenità dopo aver vissuto un’esperienza da incubo. Lo lascia intendere Eleonora Polinori, “madre coraggiosa”, presa in ostaggio martedì sera insieme ai suoi due figli, dentro la propria abitazione, da tre rapinatori che hanno sottratto un bottino di circa 100mila euro. “Non desideravo null’altro se non proteggere i miei figli e l’ho espressamente chiesto a quegli uomini” , ha detto nel prendere coscienza di quanto accaduto.


Un passo indietro.
Erano le 22 circa di martedì scorso quando tre balordi, incappucciati, si sono introdotti nella villa di Costano per portare a segno un colpo “straordinario”. Come bersaglio la famiglia Bartolini, nota in zona perché proprietaria di un’azienda agricola e di allevamento di suini. I tre incappucciati hanno prima bloccato Eleonora, tappandole la bocca con un cuscino, mentre lei urlava per lo spavento, poi hanno raggiunto i due figli che stavano guardando la televisione, quindi hanno rinchiuso tutti e tre in uno stanzino. Hanno rapinato tutto quanto di valore era nella casa ed infine, prima di dileguarsi, hanno lasciato loro una bottiglia d’acqua, sincerandosi che il marito sarebbe rientrato di lì a qualche minuto. E’ stato lui, l’imprenditore Bartolini a dare l’allarme intorno alle 23, quando ritornato a casa ha trovato le luci accese, nessuno dentro ed ha sentito le urla di sua moglie che provenivano da quel caveau. Quella di Maurizio Bartolini è una famiglia “benestante sì, ma anche modesta, sobria, generosa e riservata”, così l’hanno definita gli abitanti della zona che, nelle ore successive alla rapina, si sono stretti attorno ai familiari di Maurizio Bartolini ed Eleonora Polinori per esprimere solidarietà ed affetto. “Gesti per noi di un’importanza straordinaria – ha commentato Eleonora – perché dimostrazioni di questo genere, di solito, si verificano in momenti tragici come quelli luttuosi, ma che per fortuna, in questo caso, ci sono stati riservati per ben altri motivi. E’ più di un giorno che non riesco a sedermi per mangiare perché si susseguono le visite di amici, vicini e conoscenti. Sono serena – ha aggiunto – e quasi mi viene da ringraziare quegli uomini per avermi garantito fin dal primo momento l’incolumità dei miei figli e per avermi rispettata”. In effetti bisogna fare i conti con le intenzioni imprevedibili di tre balordi, disposti a tutto pur di centrarè l’obiettivo, “bisogna saper cogliere il meglio – ha aggiunto Eleonora -anche da una vicenda così angosciante e provare a recuperare un minimo di serenità. Certo ieri sera – ha poi aggiunto – all’imbrunire , ho riavvertito una sensazione di insicurezza, ma poi mi sono ricordata della professionalità delle forze dell’ordine che in queste ore ci stanno proteggendo e rassicurando e dell’affetto dei miei vicini che non ci hanno lasciato un attimo, e così quei fantasmi sono prontamente scomparsi dalla mia testa”. “Devo dire tuttavia – continua – che quasi me l’aspettavo. Visto quello che raccontano le cronache di questi ultimi tempi, sapevo che prima o poi sarebbe toccato a noi, ma poteva andare peggio, molto peggio. Per questo sono contenta. I miei figli già stamattina (ieri, ndr) sono ritornati a scuola. Se loro sono sereni anche io lo sono. E lo sono stati dal primo momento”. A questo punto Eleonora scende nei particolari, ricorda alcuni momenti di quella notte indimenticabile: “Quando li ho pregati – pensa ai rapinatori – di non farci del male, di poter prendere tutto pur di non toccare i miei figli, mi hanno risposto: ‘Ma perché glielo stiamo facendo?’. Così mi sono sentita più sicura. Poi ci hanno rinchiuso nello stanzino e a quel punto la mia paura si alleggeriva progressivamente e così ho cercato di trasmettere anche ai miei ragazzi un minimo di serenità. Quando infine anche loro hanno visto che i ladri ci hanno offerto dell’acqua, hanno intuito che probabilmente il peggio sarebbe stato evitato”. E’ il giorno dopo. E’ il momento della presa di coscienza e Maurizio Bartolini ha deciso di andare a fare il picchetto alla statua di Sant’Antonio a Santa Maria degli Angeli. “Mio marito- ha aggiunto Eleonora – è un priore servente di Sant’Antonio Abate ed oggi ha scelto di andare a pregare” . Un atto di fede e di ringraziamento, che esprime lo sgomento di un padre che per alcuni attimi ha immaginato il peggio per la propria famiglia. Ma anche un gesto di estrema speranza affinché quei “fantasmi” possano essere definitivamente allontanati dalla loro vita. E dalla propria casa.


Investigatori al lavoro
Al vaglio le tracce ritrovate nella Bmw


BASTIA UMBRA – “Un grande spiegamento di forze, soprattutto durante l’orario notturno, è il piano messo a punto dagli inquirenti per stringere il cerchio attorno gli assaltatori della villa di Costano”. Lo rende noto il capitano dei carabinieri di Assisi, Sebastiano Arena che aggiunge: “Durante la notte scorsa (ieri, ndr) sono state una cinquantina le auto controllate su tutto il territorio comunale più quello dell’assisiate. «Per ora -continua il comandante – siamo in attesa delle comparazioni tra le impronte trovate nella abitazione di Costano e quelle rinvenute nella Bmw ritrovata a Colfiorito, la notte della rapina alla villa». Confronti dovranno anche essere effettuati tra il terriccio che era a bordo della potente vettura tedesca e quello, invece, appartenente alla villa che è stata assaltata. E’ alto l’allarme nell’area di Costano: “Qui ci sono – conclude Arena – molte ville importantidi persone facoltose. Prese tutte le misure idonee per proteggere la zona”.

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