La polemica

BASTIA UMBRA Nuova imposta in arrivo, quella di soggiorno, dal 1°maggio, e all’opposizione non piace. «Sappiamo bene che questa imposta graverà sulle spalle dei turisti, ma grava ancor di più sui gestori delle strutture ricettive,che ricopriranno il ruolo di esattori delle tasse per conto del Comune – lamentano Stefano Santoni, Francesca Sforna, Paola Lungarotti (foto), Giulio Provvidenza, Catia Degli Esposti e Fabrizio Raspa –. Sono loro a dover porre in essere molti adempimenti in più: avranno l’obbligo di comunicare al Comune di flussi turistici, all’agenzia dell’entrate, di versare l’imposta e di farlo nei tempi previsti». Dopo che la sinistra ha aumentato del 30% l’indennità per i revisori dei conti – aggiungono gli esponenti della minoranza -, ha aumentato il costo del personale comunale con nuove posizioni organizzative che non servono e dopo aver tolto lo sconto sulla Tari per l’attività del centro storico, arriva l’imposta di soggiorno. A Bastia le strutture alberghiere ed extralberghiere, secondo i dati ufficiali della Regione Umbria, nel 2024, sono in totale 60, di cui 5 alberghiere, a conduzione familiare. Ma non solo, il flusso turistico del 2024 (dati Regione Umbria) è di circa 80mila presenze, con una permanenza media di 2,5 giorni: dunque, «se la tassa viene applicata ai primi 3 giorni di soggiorno, come previsto dalla sinistra, i turisti che verranno se la vedranno applicata per tutto il tempo di permanenza». «Ma con quale vantaggio per le casse comunali? – conclude la minoranza –. Beh, con un introito minimo rispetto agli oneri a cui saranno tenuti gli operatori».

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