Bastia

Tarpani Vs Cioci, nel segno del gol

Abbiamo “spiato” il colloquio telefonico tra i due bomber


Hanno iniaziato la stagione a Nocera, ora si ritrovano contro in Todi-Bastia


“Dopo la partita andiamo a cena e chi perde paga”
“Lorenzo attento, domenica segnerò una doppietta”


CIOCI: Pronto?
TARPANI: Parlo con il bomber che non segna più?
C: No guardi ha sbagliato numero. Sta parlando con l’attaccante che domenica farà due gol.
T: Ma chi è Papatolo che parla?
C: Lollo fai poco il buffone che domenica sbanchiamo Todi.
T: Sarà dura. Ciucarelli poi ti conosce bene, lo sai. É una settimana che non fa che ripetere ai difensori di
non concedere neanche un palla al Due di denari.
C: Ancora con questo soprannome?!?
T: Ormai sono una decina di anni che te lo porti dietro. Da quando giocavate a rovescino con Consolo, il Ciuca e Pelliccia e ogni volta che vincevi strabuzzavi gli occhi.
C: Che spettacolo quegli anni a Todi…
T: Quando il Ciuca l’altro giorno ha ritirato fuori questo soprannome ho riso per tutto l’allenamento.
C: Sfottete, sfottete, che domenica vi faccio gol.
T: Sarà ora perché se vuoi raggiungermi in classifica cannonieri dovrai darti una mossa.
C: A proposito, vedo che vicino a te segnano tutti. Guarda Papatolo. Non si ferma più. Solo con me non ha funzionato.
T: Adesso è colpa mia? Ti avevano fatto il malocchio quest’anno. Con questi problemi muscolari abbiamo giocato insieme solo due partite.
C: Secondo me sei tu che porti sfortuna.
T: Adesso te la prendi con me. Dai su, gli anni passano per tutti.
C: Domenica te li do io gli anni.
T: Comunque se non era successo quello che è successo a Nocera il campionato lo vincevamo noi.
C: Sono convinto anche io. Avevamo uno squadrone. Che peccato.
T: Alla fine dell’anno comunque in ogni caso avrei fatto più gol di te.
C: Probabile. Anche perché se continuava quella sfiga giocavo cinque partite in tutto. Comunque se ci pensi quando abbiamo giocato insieme sono sempre stato io quello che ti ha fatto segnare.
T: Ma che dici?!? A Todi ti mettevo sempre davanti alla porta.
C: Sì, ciao. Mi sa che ti sei scordato. Chiedilo al Ciuca che te lo dice lui chi è che ti ha fatto fare tutti quei gol.
T: Ti saluta tanto Franco, il magazziniere. Non fa altro che ripetermi: “Domenica torna il tuo compagno di merende”.
C: Che grande Franco. Sono cambiate tante cose a Todi ma lui è sempre lo stesso. É sempre un piacere rivedere lui, il presidente Aisa e gli altri.
T: Franco ogni tanto mi chiede quanto torni a giocare qui.
C: Te l’ho detto. Visto come è andata a Nocera è meglio che non giochiamo più insieme.
T: Sì, sì, tanto so già che a giugno cambierai idea.
C: Intanto pensiamo a domenica. Ma sbaglio o non abbiamo mai giocato contro?
T: Vedi che cominci a invecchiarti? Ti scordi anche le cose. Quando io giocavo con la Nestor e tu eri alla Tiberis ci siamo scontrati.
C: É vero, ma sono passati dieci anni. Poi tu ancora non sapevi neanche calciare il pallone. L’anno dopo sei arrivato a Todi e piano piano ti ho insegnato tutto.
T: Non hai tutti i torti.
C: Comunque nel giro di due stagioni dobbiamo vincere di nuovo un campionato insieme.
T: A carte?
C: Fai poco lo scemo. Giocare vicino a me per te è un onore.
T: Devo farti trovare anche Consolo e Pelliccia domenica al campo per un ripasso a rovescino?!?
C: Dì al Ciuca che il ripasso glielo dò in campo. Se segno vado davanti alla panchina e gli faccio il due di denari.
T: Giuliano, ma a fine partita andiamo a cena?
C: Va bene. Però chi perde paga.
T: Ok. Allora domenica mattina parto senza portafoglio.
C: Vorrà dire che laverai i piatti per pagare il conto.
T: E se pareggiamo?
C: Tranquillo, facciamo pagare le mogli 


(testo raccolto da NICOLA AGOSTINI)

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