Bastia

Tajolini e Mancini, gli assi playoff del Bastia

Eccellenza Il portiere ha deciso la finale con il Todi con quattro parate straordinarie, l’attaccante ha firmato  due gol determinanti


“Arriva il Fondi? Noi puntiamo sull’entusiasmo e Cocciari in panchina è la nostra arma in più”


di NICOLA FREDDII


BASTIA – Daniel Mancini e Stefano Tajolini: sono loro gli eroi di biancorosso vestiti che hanno deciso la finale playoff di Eccellenza di mercoledì regalando al Bastia il lasciapassare per la semifinale nazionale contro i laziali del Fondi per un posto in D. Nel 2-1 del “Degli Ornari” ci sono impresse a caratteri cubitali le loro firme, quella dell’ex centravanti del Castel Rigone, autore della doppietta che ha steso il Todi, e quella del portierone scuola Gualdo, decisivo coi suoi miracoli in almeno quattro occasioni e portato in trionfo dai compagni a fine gara. “Mi dispiace per Stefano (Tajolini, ndr) – dichiara simpaticamente Mancini – perché il tabellino del match riporta la mia doppietta, ma delle sue parate non c’è alcuna traccia…Scherzi a parte, se non fosse stato per lui e per i suoi interventi prodigiosi non avremmo sicuramente vinto la sfida contro Pero Nullo e compagni. É stato lui il vero uomo partita”. “Le buone prestazioni individuali – sottolinea Tajolini – fanno sempre piacere, ma assumono un senso soltanto se messe al servizio di tutta la squadra per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Le mie parate ed i gol di Daniel (Mancini, ndr) sono da leggere in quest’ottica”.
Già, i gol di Mancini. Pochi per un centravanti da area di rigore, ha detto qualche malalingua. Ammesso che 11 siano pochi, ci
resta difficile ricordarne anche soltanto uno che non sia stato decisivo: i gol di Mancini sono sempre pesantissimi. “Meglio pochi ma buoni – risponde ai critici l’attaccante classe 1984 – e se sono andato di nuovo in doppia cifra vuol dire che non sono così male”. Quando poi si parla di spogliatoio, allora si capisce qual è il vero segreto di questo Bastia dei miracoli: “Sono il gruppo ed i tifosi a fare la differenza – dice Mancini – soprattutto nei momenti difficili”. “Un gruppo giovane come il nostro – aggiunge Tajolini – non può che vivere costantemente sull’entusiasmo. Ognuno di noi si sente responsabilizzato, dal primo all’ultimo, ed in tutto questo gioca un ruolo fondamentale l’ambiente: a Bastia si sta bene; c’è tranquillità, serietà e fiducia incondizionata verso tutti”. Descrivendo il miracolo Bastia non si può non parlare di Massimo Cocciari: “Dall’esterno può sembrare una persona severa e poco aperta al dialogo – afferma Tajolini – invece quello che conosciamo noi giocatori è un Cocciari diverso, disponibile ed attento. È lui il vero artefice di questo miracolo. La sua schiettezza e la sua preparazione trasmettono grande sicurezza alla squadra. Non lascia mai nulla al caso e prima di affrontare una squadra ne cono-sciamo già tutti i pregi e i difetti, per non parlare di schemi e di tattica: lui sa tutto di tutti e questa sua enorme qualità ha fatto spesso la differenza”. “Cocciari – afferma Mancini – è come un martello, ripassa in continuazione tutto prima della gara. Secondo me, da quanto è teso, neanche dorme la notte prima della partita. Non ha mezze misure, vuole soltanto giocare bene e vincere, e questa sua mentalità ci ha contagiati tutti quanti”. E giocando a fare i presidenti, Tajolini e Mancini non hanno dubbi sul suo fu-turo: “Cocciari? Riconfermato ad occhi chiusi”. Il presidente Paolo Bartolucci, quello vero, è avvisato.


FASE NAZIONALE
In finale Cantù o Loanesi


PERUGIA – In finale la vincente della sfida tra Bastia e Fondi incontrerà la vincente dell’altra semifinale che vedrà di fronte i comaschi del Cantù San Paolo e i liguri della Loanesi San Francesco.


L’avversario I laziali giocano sul sintetico
Occhio a bomber Guardabascio e al fantasista Minieri


di NICOLA AGOSTINI


PERUGIA-Attenzionealfattore campo. Più che all’organico in-fatti il Bastia dovrà infatti fare i conti con l’ambiente che troverà a Fondi. Domenica 31 maggio i biancorossi giocheranno la sfida di ritorno all’”Arnale Rosso”, su un terreno in sintetico di medie dimensioni con almeno 1000 spettatori di media sugli spalti. Pubblico che è aumentato nelle ultime domeniche quando il Fondi si è lottato il primato in classi-fica con Pisoniano e Virtus Latina. Un primato compromesso alla penultima giornata con il Fondi sconfitto dal Pisoniano, poi a sua volta battuto dalla Virtus Latina nello scontro diretto dell’ultima giornata.
CAMBI IN PANCHINA – Una stagione travagliata per la società del presidente Tallarini che ha esonerato David Palladino, ex Formia, per affidare la squadra ad Egidio Pirozzi e a seguire al duo Germano Carnevale e Alessandro Parisella, in sella dalla seconda di ritorno.
OCCHIO AI DUE DAVANTI – I pericoli maggiori arrivano dal duo d’attacco composto da Giorgio Minieri, 33 anni, fantasista ex
Tivoli e Sanremese ribattezzato dai tifosi del Fondi “lo Zidane di Terracina”, e Giuseppe Guardabascio, 27 anni, ex Ariano Irpino, capocapocannoniere della squadra con i suoi 18 gol. Il 4-4-1-1 disegnato dal duo Carnevale-Parisella vive soprattutto sulle invezioni dei due singoli con una difesa che concede poco. Tra i pali in genere viene impiegatoBelviso classe ‘90 o in alternativa Assogna.
Difesa a quattro composta da Dionisio a destra, Campobasso e Fiore e il giovane De Dilectis a sinistra classe ‘89. Sulla corsia di destra a centrocampo toccherà a Bellomo, classe ‘90, con Festa e Germano centrali e Stravato sugli esterni. Dima Ruggiano, ex Nocerina, classe ‘74, dovrebbe partire dalla panchina. Due assenze per i laziali che dovranno rinunciare al fantasista Insigne, classe ‘88, appiedato per un turno dal Giudice sportivo e all’attaccante Santaniello, alle prese con dei problemi muscolari. Attenzione particolare poi al centrale di difesa Fiore micidiale con i suoi inserimenti su calcio piazzato che hanno fruttato 6 gol.

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