Bastia

Suonano le campane di S. Croce

di ADRIANO CIOCI


BASTIA – Oggi i fedeli di Bastia saranno chiamati a raccolta per un importante appuntamento: l’inaugurazione di uno spazio, dietro l’abside della chiesa di Santa Croce, dedicato al beato Corrado da Offida. Per questo personaggio francescano (legato al Santo e a Bastia) di cui corre il settimo centenario della morte, sarà valorizzato l’angolo sul quale incidono alcuni reperti facenti parte dell’antico convento. Per l’occasione verrà presentato un opuscolo, curato dalla professoressa Edda Vetturini, sulla storia del vecchio convento.
L’evento del 10 dicembre avrà un significato ancora maggiore, in quanto segnerà il ritorno ad una quasi completa fruizione della torre campanaria, costruita tra il 1835 e il 1839. Per l’occasione i bastioli potranno riassaporare il suono delle campane, sino ad ora sostituito con quello di una registrazione. Il campanile è stato oggetto di un intervento strutturale di consolidamento.Lo stesso che è stato riservato per la Chiesa di Santa Croce, chiusa al culto dal giorno del sisma di nove anni fa. Anche per il tempio si può ormai parlare di una prima fase quasi conclusa, in attesa delle operazioni di ripristino interne per le quali la ricerca dei fondi è tuttora in corso.
Infatti i contributi dello Stato non riusciranno a coprire la miriade di interventi che dovranno consentire la riapertura al pubblico di uno dei più antichi edifici di culto della città. Le operazioni più costose riguarderanno gli impianti tecnologici, la tinteggiatura, il restauro dell’antico organo del Morettini, la risistemazione del coro antico e degli altari, la ricollocazione adeguata delle opere d’arte. Si farà appello alla generosità delle istituzioni e dei privati.
Negli ultimi anni su Santa Croce si era molto discusso, soprattutto sul ruolo che l’edificio potrebbe assumere una volta completamente restituito alla comunità. C’era un’idea di costituzione di un museo cittadino, in collaborazione con il Comune.
Che fine ha fatto? «Per ora è accantonata – dice don Francesco Fongo, il parroco – se ne riparlerà più avanti. Tenendo presente che la riapertura di Santa Croce, quando sarà, segnerà di fatto la costituzione di un piccolo museo. Infatti in essa torneranno fruibili molte opere d’arte. Ma per un progetto più ambizioso, ove esporre la storia della città e tutti i reperti di essa oggi conosciuti, è ancora presto».
 

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