cecchiniPERUGIA – OLTRE 600 lavoratori forestali riuniti per rivendicare a gran voce l’importanza e la dignità del proprio lavoro e per chiedere soprattutto garanzie sul futuro di un comparto strategico per lo sviluppo locale, per l’ambiente, per la difesa del territorio. Ieri l’assemblea regionale dei lavoratori forestali dell’Umbria (organizzata da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil dell’Umbria al centro fiere di Bastia, con la partecipazione dell’assessore Fernanda Cecchini (nella foto), dell’amministratore unico di Afor Giuliano Nalli e della presidente Catiuscia Marini) ha messo in evidenza la «sete» di risposte dei lavoratori delle ex comunità montane, molto preoccupati, come hanno sottolineato nei loro numerosi interventi, per l’incertezza sulla sostenibilità e sul funzionamento dell’Agenzia della forestazione. Con l’iniziativa sindacale di ieri parte dunque un impegno per il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto da quattro anni.
I SINDACATI hanno poi elencato le criticità che create dopo la costituzione dell’Agenzia della forestazione nel 2011: «Gran parte dei Comuni, a partire da quello di Perugia – ha notato la Triplice – notato si sono sottratti o hanno ridimensionato il loro coinvolgimento; la partenza dell’Agenzia senza alcuna copertura finanziaria, ha determinato tensioni e squilibri; le competenze dell’Agenzia si sono ridotte rispetto alle vecchie comunità montane; l’età media dei lavoratori è molto alta (53 anni); manca omogeneità contrattuale; dal 2010 non c’è stata più contrattazione né di primo né di secondo livello».

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