Bastia

Sulle orme di San Francesco

Tre giorni di pellegrinaggio dal primo al tre settembre. Gli auspici di monsignor Ceccobelli
Da Assisi a Gubbio nel segno della riconciliazione
PERUGIA – Riscoprire la spiritualità di Francesco, ripercorrere il sentiero che lo portò a riconciliarsi con se stesso, con Dio e con la natura, dopo la sua spoliazione. La tre giorni di pellegrinaggio da Assisi a Gubbio rappresenterà un‘occasione per uscire dalla quotidianità frenetica, oltre che di riflessione e di confronto con la parola di Dio. La seconda edizione del pellegrinaggio “Il sentiero di Francesco: riconciliati con se stessi, con Dio, con i fratelli e con la natura“ è promossa dalle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Gubbio, condivisa dalle Famiglie francescane, sostenuta dall‘Opera Romana Pellegrinaggi, dalla Regione Umbria, in particolare dal Consiglio regionale, dalla Provincia di Perugia, dalle amministrazioni comunali di Assisi, Valfabbrica e Gubbio, dalle Comunità montane Alta Umbria e Martani – Serano – Subasio e da altri soggetti istituzionali affiancati da privati e associazioni. L‘iniziativa, presentata ieri a Palazzo Cesaroni, si svolgerà dal primo al tre settembre prossimi e prevede anche una “staffetta“ fra alcuni politici, assessori e consiglieri, che hanno aderito e che si passeranno il “bastone del pellegrinaggio“. Per il presidente del consiglio regionale Eros Brega, “l‘evento valorizza l‘Umbria“. “La spiritualità e la solidarietà di San Francesco possano essere – ha aggiunto – un esempio per tutti“. A unire le due città, Assisi e Gubbio, è proprio il Poverello, come ha sottolineato il vescovo di Gubbio, monsignor Mario Ceccobelli: “C‘è un punto, dopo Pieve San Nicolò, molto suggestivo, da cui si vedono entrambe le città: da una parte la Basilica di Sant‘Ubaldo, dall‘altra la Rocca di Assisi. Il percorso che San Francesco ha compiuto è stato ancor prima che geografico, interiore, di riconciliazione con se stesso, con Dio, con la storia e la natura“. Infine, monsignor Ceccobelli, auspicando che l‘iniziativa abbia cadenza annuale, ha ricordato che “durante l‘anno sono migliaia i pellegrini che attraversano il sentiero“ e ha invitato “a partecipare numerosi“. La Regione, come ha sottolineato l‘assessore regionale Fabrizio Bracco, “da tempo sta lavorando alla valorizzazione del percorso, la via francescana che attraversa l‘Umbria fino a coinvolgere le vicine Toscana e Lazio“. Il pellegrinaggio è per l‘assessore “un‘occasione per riscoprire l‘anima profonda della nostra regione. Non si può comprendere l‘esperienza di Francesco senza l‘Umbria, né tanto meno l‘Umbria senza il Poverello“. Bracco ha parlato anche di “riscoperta del turismo slow, lento, dove il viaggio è esperienza spirituale e quindi segno di civiltà“. Sulla necessità di ritrovare se stessi si è soffermata l‘assessore provinciale Donatella Porzi, per la quale il pellegrinaggio è “un momento di introspezione, di bilancio sulla propria vita“. Ha infine auspicato la presenza di molti giovani. Nel corso della presentazione è stato ricordato che proprio il progetto della Conferenza episcopale umbra relativo al sentiero francescano si è aggiudicato circa 8 milioni di euro previsti dal bando Turismo-Ambiente-Cultura della Regione Umbria, fondi che contribuiranno a ristrutturare il percorso e a dotarlo di appositi servizi per i pellegrini.
Gaia Nicchi

Corriere-2010-08-26-pag06

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