Bastia

“Sulle affissioni serve più elasticità”

Il Pd torna alla carica sulla tassa: “A farne le spese commercianti e imprenditori”

BASTIA UMBRA Non si ferma il dibattito sulla tassa sulle affissioni: secondo il Pd, raddoppiano gli introiti per le casse del Comune.Sene è parlato nel corso dell’ultimo consiglio comunale in cui si è discusso dell’assestamento di bilancio, la cui voce principale riguarda la tassa sulla pubblicità e sullepubbliche affissioni. “L’amministrazione comunale bastiola – è scritto in una nota del gruppo consiliare piddino – trova il modo di aumentare le tasse senza aumentare le tariffe, a farne le spese sono stati commercianti e imprenditori. Infatti dalla somma indicata nel bilancio di previsione (260.000 euro) alla proiezione definitiva (490.000 euro) constatiamo che il gettito derivante dalle tariffe sulla pubblicità e pubbliche affissioni ha visto di fatto un aumento che sfiora il 100% e si tratta di una stima prudenziale che potrebbe essere soggetta ad un ulteriore aumento da qui alla fine dell’anno”. Il Pd di Bastia ricorda, come già fatto in precedenza, che “nessuno è contrario all’applicazione delle regole, si contesta il buon senso nell’applicazione ferrea di un regolamento che per anni è stato applicato in modo più elastico”. Il Pd ricorda di aver tutelato i destinatari dei verbali “fornendo assistenza legale gratuita per far luce su anomalie” e in consiglio comunale ha proposto“la riduzione delle tariffe di almeno il 25%,in modo tale che pesino meno sull’economia di
un settore fondamentale per lo sviluppo di Bastia e al contempo permettano di far pagare tutti pagando meno. Proponiamo inoltre – hanno spiegato i consiglieri del Pd -che i proventi derivanti da
questa tariffa siano destinati a favorire iniziative per il rilancio del centro storico; a garantire aiuto al credito tanto per il commercio quanto per favorire nuove idee imprenditoriali per i giovani,
nonché per sviluppare un’analisi da parte di qualificati professionisti per valutare nuove possibili imprese  da collocare nella zona industriale che vede capannoni ormai abbandonati da anni”.

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