Verifiche ignorate: da FI interpellanza al sindaco
 
  BASTIA UMBRA – Forza Italia riprende di nuovo posizione sull’intricata vicenda del piano di recupero dell’ex conservificio Lolli, che alimenta le polemiche fin dall’agosto scorso. “Riguardo al piano di recupero di quest’area – ricorda il consigliere comunale di Forza Italia, Antonio Bagnetti – i primi dubbi sulla regolarità dell’opera sono stati sollevati dal presidente della commissione edilizia, il diessino Calzetti, il quale con una nota al sindaco, adombrava delle irregolarità”. Successivamente anche Forza Italia con una lettera inviata al sindaco Lombardi chiedeva una serie di verifiche sull’iter amministrativo che aveva seguito la pratica. In particolare gli azzurri nutrivano dubbi circa la legittimità del permesso a costruire relativo alla Umi 2, che ritenevano concesso in palese violazione della deliberazione di approvazione del piano di recupero. “In seguito alle nostre osservazioni – afferma Bagnetti – il responsabile del servizio edilizia adottò un provvedimento di sospensione, per un periodo di 30 giorni l’esecuzione del permesso a costruire in attesa dei necessari accertamenti. A distanza di circa cinque mesi non abbiamo avuto nessuna risposta da parte dell’amministrazione, per cui siamo stati costretti ad inoltrare un’interpellanza al sindaco ed all’assessore. In questi giorni – prosegue lo stesso Bagnetti – sono ripresi i lavori per la realizzazione della Umi 2, pertanto dobbiamo ritenere che gli accertamenti eseguiti non hanno palesato irregolarità. Ma se così fosse, perchè non si dà una risposta chiara e documentata alle nostre richieste? Perchè non viene presentato un nuovo piano, visto che quello approvato e convenzionato nel ’94 è scaduto da oltre sette mesi? La nostra impressione – conclude il consigliere comunale di Forza Italia – è che questa vicenda nasconda molti punti oscuri, per cui auspichiamo uno schietto confronto in Consiglio comunale. In caso contrario attenderemo il sereno giudizio della magistratura e della Corte dei conti a cui abbiamo inviato l’intera documentazione”. 
  
    
 Roldano Boccali

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