Bastia

Sul sentiero della riconciliazione

Numerosi politici e amministratori insieme ai fedeli sulle orme di San Francesco
ASSISI – Politici di destra e di sinistra, fianco a fianco, sul cammino di Francesco. Una sorta di viaggio nella riconciliazione, nella pace, nel dialogo, oltre che della fede. Se proseguirà o se è stata una fiammata di buone intenzioni, si vedrà. E’ partito il pellegrinaggio al quale partecipano un centinaio di persone (ma il numero dei partecipanti “crescit eundo”) seguendo l’itinerario che San Francesco intraprese nell’aprile del 1207 dopo essersi letteralmente spogliato di ogni bene davanti agli assisani, a suo padre e al vescovo Guido, per abbracciare “sorella povertà” e per testimoniare la rinuncia alla ricca eredità del genitore, in fatto e in diritto. Ieri mattina davanti al vescovado, insieme a monsignor Domenico Sorrentino(vescovo di Assisi), a monsignor Mario Ceccobelli (vescovo di Gubbio), a padre Franco Gareglin e a Domenico Piano sono arrivati il presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, il presidente del consiglio regionale Eros Brega, l’assessore provinciale Donatella Porzi, ed ancora Maria Rosi, Andrea Lignani Marchesani (il più attrezzato ed esperto, avendo fatto anche il pellegrinaggio a Santiago de Compostela), Massimo Monni, l’assessore di Assisi Franco Brunozzi e il consigliere di opposizione Claudia Travicelli, il sindaco di Valfabbrica Luciano Anastasi, l’ex sindaco di Gubbio Orfeo Goracci. La benedizione e la partenza per un viaggio di 45 chilometri (suddiviso in tre giorni) che si concluderà domani nella chiesa della Vittorina a Gubbio. Due anni dopo quel cammino Francesco tornò ad Assisi e fu lì che disse ai primi discepoli “Andate e predicate. Non tenete oro né argento, non sacca da viaggio, né due vesti, né scarpe, né bastone…”. Predicava la povertà più assoluta, affidandosi alla Provvidenza divina. Monsignor Sorrentino ha voluto ricordare anche il legame di Francesco con il vescovado, dove, tra l’altro, fu ospitato, già gravemente malato, per oltre un mese prima della sua morte.
Elio Clero Bertoldi

Corriere-2010-09-02-pag05

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