Bastia

Sul piano d’investimenti il Comune dà la sterzata

Approvata la variazione al bilancio preventivo
DIBATTITO IN CONSIGLIO SULL’AREA INDUSTRIALE
L’ASSESSORE FRATELLINI «A uno degli assegnatari comminate sanzioni per circa 250mila euro»
Bastia Umbra MOLTO PIÙ complicato del previsto portare a termine il Pip (Piano di investimenti produttivi) dell’area industriale del capoluogo, approvato e reso operativo nel 2001. L’assessore Francesco Fratellini, responsabile per il Comune dello sviluppo economico, ha fatto il punto della situazione nel corso dell’ultima riunione del consiglio comunale (nella foto). «Ad oggi — ha detto —, dei 49 assegnatari che hanno ricevuto i 66 lotti divisi in 6 comparti, 30 risultano attivati, 2 sono stati restituiti volontariamente al Comune che, quanto prima possibile, pubblicherà un nuovo bando per la riassegnazione dei lotti disponibili. Ad uno degli assegnatari — ha ricordato Fratellini — sono state comminate sanzioni per circa 250mila euro e, ora, si è in attesa del pronunciamento del TAR che, su richiesta del ricorrente, il 20 aprile scorso ha rinviato l’udienza al 18 ottobre 2011 per l’esame dei ricorsi e la relativa sentenza. Un lotto è stato già riassegnato, mentre le rimanenti 14 aziende, che ancora non hanno attivato i lotti, hanno richiesto la stipula di una nuova convenzione. La convenzione — ha rilevato l’assessore — dovrà prevedere tempi certi e inderogabili per la presentazione dei progetti, la successiva edificazione e l’attivazione dell’impresa. L’interesse dell’Amministrazione è stabilire tempi certi e ristretti per il completamento dell’intera area industriale». Il consiglio, dopo aver ascoltato la relazione dell’assessore, ha approvato una variazione al bilancio preventivo per mettere a disposizione della gestione del Pip la somma necessaria a pagare il lotto, per il quale l’Amministrazione comunale disporrà la revoca di assegnazione con una penale del 20% sul prezzo versato dall’assegnatario. Si tratta di un lotto originariamente assegnato ad un’azienda classificatasi al primo posto della graduatoria del bando Pip, grazie all’ottima qualità del progetto che ottenne il maggior punteggio tra tutti i partecipanti, ma che successivamente è stato trasferito ad un terzo mediante la cessione di un ramo di azienda. Operazione, questa, che l’amministrazione ritiene fittizia, in quanto l’attività dichiarata e ceduta, in realtà, non è stata mai esercitata. Un ‘escamotage’, dunque, messo in piedi per aggirare il regolamento vigente del Pip, che è stato sottoscritto dagli assegnatari al momento della stipula delle convenzioni. La delibera consiliare è stata approvata a maggioranza, con l’astensione dei gruppi di centrosinistra.

Nazione-2011-05-04-Pag12

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