Il Pd attacca l’amministrazione Ansideri, l’Udc fa catenaccio e il comitato distribuisce frecciate
BASTIA UMBRA Se da una parte l’ormai quasi certo stop forzato all’impianto a biogas di Costano consente alla frazione di tirare un sospiro di sollievo, dall’altra il religioso silenzio politico sulla vicenda si è letteralmente frantumato nel corso dell’ultimo acceso consiglio comunale. A cavalcare la polemica il Pd, che si è visto respingere in consiglio la proposta di delibera per “produrre un documento amministrativo unitario, dal quale si evince chiaramente che il territorio del nostro Comune non è compatibile con questa tipologia di impianti” e accusa la “confusa” maggioranza di trincerarsi dietro le leggi regionali “senza assumersi le responsabilità che competono ad un’amministrazione seria e lungimirante. L’aver bocciato il nostro tentativo di produrre un documento amministrativo unitario – spiega una nota del Pd bastiolo – è stato un atto di arroganza che nasconde la totale incapacità dell’attuale maggioranza al confronto nel merito degli argomenti”, dimostrandosi “priva di idee e di prospettive per la nostra città”. Dal canto suo il consigliere Armando Lillocci, rappresentante consiliare dell’Udc bastiolo, ritiene l’atteggiamento del Pd demagogico e accusa i democratici di “strumentalizzare la protesta popolare”. E dichiarandosi da una parte “pronta a marciare a fianco dei cittadini”, ricordando il “processo per diffamazione per aver pubblicamente denunciato la truffa perpetrata ai danni degli allevatori di Costano”, dall’altra l’Udc fa intendere la propria contrarietà a “deliberare un documento nel quale si dichiari l’incompatibilità dell’intero territorio con impianti per produrre energia da fonti rinnovabili”,poiché un simile regolamento non farebbe “doveroso riferimento alle leggi e ai regolamenti vigenti emanati dallo Stato o dalla Regione”.L’acceso scontro tra schieramenti,che mette in secondo piano le ragioni più volte espresse dal comitato per la difesa dell’ambiente di Costano, delude il movimento cittadino,il quale “non canta vittoria e anzi è deluso per gli esiti del consiglio comunale”, ritenendo la conclusione a cui si è giunti una soluzione parziale alla luce di quella che viene interpretata come “assenza di una volontà politica per la regolamentazione energetica a livello dell’intero territorio”. Non schierandosi ma mantenendo un punto di vista critico, il comitato ne ha per tutti. Per la maggioranza in primis, la quale, oltre a non aver “messo nella vicenda più di tanto”, secondo il presidente Antonio Cavarai “non ha compreso le problematiche relative alla corsa alle fonti rinnovabili abbondantemente illustrate nel nostro convegno”, e così ha perso l’occasione per “dotarsi dello strumento fondamentale per la difesa del proprio territorio dalle speculazioni verdi, cioè l’adozione di un piano energetico comunale”. Ma il comitato bacchetta anche la minoranza per aver proposto un documento “scarno e facilmente attaccabile dalla maggioranza, servito più per metterla in politica che per risolvere concretamente il problema”.
Sara Caponi
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