Bastia

Stranieri, poco coordinamento

Bastia Umbra Volontariato e Comune, ognuno fa da solo


BASTIA UMBRA – Sono ben 834 i cittadini stranieri regolarmente iscritti all’ufficio anagrafe del Comune di Bastia Umbra. Tra questi, 461 sono di sesso femminile e 373 di sesso maschile; 162 non hanno ancora raggiunto i 18 anni (85 maschi e 77 femmine).. Ma a parte dati e cifre, restano le persone con i loro problemi lavorativi, di alloggio e di inserimento nella città. Permangono anche a Bastia Umbra, come del resto altrove, le differenze culturali che taluni vorrebbero poter banalizzare o, peggio, negare, incorrendo così nell’impossibilità di riconoscersi in una propria identità, presupposto indispensabile per l’apertura al dialogo nella scoperta di ciò che accomuna, nell’umana condizione; resistono gli atteggiamenti carichi di diffidenza che rendono difficoltoso l’utilizzo di spazi comuni, tanto da favorire un diffuso malcontento per la contigua presenza altrui sulla piazza principale come ai giardini pubblici. Qualche segnale di dialogo accenna appena ad emergere. Per esempio, la Caritas parrocchiale e l’Uvisp (Unione volontariato internazionale per lo sviluppo e la pace) si adoperano con operatori e volontari coinvolgendo sempre più i giovani (ma le richieste di aiuto sono comunque superiori alle reali possibilità). L’Uvisp, fondata dal frate francescano p. Giorgio Roussos, svolge tra l’altro un’importante funzione formativa nei confronti degli immigrati, volta a favorire una loro integrazione più efficace nella realtà culturale e sociale italiana. A queste persone si, offre un aiuto materiale, ma anche consulenze di di carattere legale e sanitario. La sede dell’associazione è ubicata nella zona industriale ovest di Bastia Umbra. Molto attivo anche il gruppo scout, che incontra la numericamente consistente comunità marocchina e ne scaturisce una festa gioiosa. Da parte sua, la pubblica Amministrazione cerca di promuovere corsi di italianizzazione per stranieri. Comunque, ciò di cui si avverte la necessità è un maggior coordinamento tra enti e associazioni. Da realizzare e incentivare senza dubbio le occasioni di dialogo e incontro tra la popolazione locale e le varie etnie per una più approfondita conoscenza reciproca.
Roldano Boccali

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