IL PARERE «Camminare lungo quella carreggiata è una scelta rischiosa per i pedoni»
PERUGIA – TRAGICO incidente sì. Colpa del conducente pure. Ma di sicuro «nel tratto di strada in questione, vista anche la mancanza di una banchina percorribile a piedi, priva di illuminazione, è difficile prevedere la possibilità di pedoni in transito». E’ il consulente tecnico nominato dalla procura, Alessandro Manuali, a esprimersi sulla tragedia del 12 ottobre 2018 di via Campiglione a Bastia Umbra. IN QUEL drammatico scontro morì Nicoletta, Bolzani, figlia di un ex tenente arrivata ad Assisi con una comitiva di ex poliziotti: lei venne falciata dalla Lancia Ypsilon mentre si trovava di spalle e, probabilmente, stava tornando indietro, in albergo, insieme agli altri. L’altro ieri una 25enne di Assisi ha patteggiato la condanna a un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa). L’accusa era omicidio colposo e l’istanza di patteggiamento concordata dall’avvocato Delfo Berretti che assiste la ragazza e il pm Gennaro Iannarone è stata accolta dal giudice per l’udienza preliminare Valerio D’Andria. COSI’ nelle 28 pagine della relazione tecnica si ricostruisce la dinamica dell’accaduto, evidenziando proprio la pericolosità di quella strada. Manuali, a tal proposito precisa che «per quanto riguarda i pedoni ritengo che non si possa ravvisare la violazione degli articoli del codice della strada». Precisa però che «si deve tenere conto che la volontà della comitiva nel procedere lungo quel tratto di strada privo di illuminazione e di banchina transitabile a piedi, in ore notturne, rappresenta una scelta rischiosa in termini di sicurezza personale e della circolazione veicolare». IL CONSULENTE aggiunge inoltre che «le stesse vittime del sinistro ad un certo punto, decisero di astenersi dal proseguire la loro marcia verso il ristorante, rendendosi conto in prima persona della pericolosità della loro condotta che li rendeva a tutti gli effetti dei soggetti non prevedibili per gli automobilisti». PER CERCARE di ricostruire la dinamica inoltre, è stata effettuata una simulazione di guida, replicando le condizioni ambientali simili a quelle di quella tragica sera. «Le foto riportate sono indicative e servono per fornire un’idea della situazione in atto di scarsa visibilità». Sono stati inoltre effettuati una serie di calcoli sulla velocità a cui procedeva 4/10/2019 2/2 il veicolo la sera dell’incidente e la stima ipotizza che la Ypsilon marciasse a 65 chilometri all’ora, con un limite che era di 50. Michele Nucci
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