Bastia

Stipendi da capogiro e record di povertà

Contro i giornali se ne possono dire di tutti i colori, ma certe volte hanno il pregio di squadernarti con impietosa evidenza informazioni decisive.
E’ il caso di quella notizia, riportata qualche giorno fa dal Messaggero, che ci rendeva edotti dell’aumento di stipendio ottenuto da alcuni super-funzionari della Regione. Ebbene, grazie a Marco Brunacci abbiamo appreso che certi dirigenti hanno avuto uno scatto di circa 80milioni di vecchie lire all’anno, mentre per altri, un po’ meno fortunati, la crescita è stata di 55milioni. Cifre da capogiro.
Qualche giorno prima, proprio spulciando questo giornale, siamo venuti a sapere che il direttore generale del Comune di Foligno, ha chiesto, come pagamento di ferie non godute, una quarantina di milioni di vecchie lire.
Dulcis in fundo, proprio ieri, un dato Istat ci ha inchiodato alle nostre responsabilità: l’Umbria ha avuto una crescita record del numero dei poveri. In nessuna regione d’Italia c’è stato un aumento tanto elevato e preoccupante (anzi il dato nazionale è in discesa). Sia detto senza alcuna volontà persecutoria verso chi ha costruito una così cospicua e sicura fortuna economica: questa regione non è per caso governata un po’ovunque e a tutti i livelli dalle forze di sinistra? E ancora: non è questo lo schieramento che più di ogni altro fa della redistribuzione del reddito un valore fondante?
Esagerazioni? Demagogia? Braccio ne rifugge e Dio sa se in vita sua non è stato anche un politico capace di calcoli cinici. Eppure, questa forbice dei redditi scandalizza un po’ persino lui. I teorici (la pratica non li riguarda, visti i risultati) dell’eguaglianza. come si sentono?
BRACCIO DA MONTONE

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