La riduzione è del 30 per cento. Treni per Germania, Turchia e Polonia 
 
 di ADRIANO CIOCI


BASTIA – Lo scalo ferroviario gode sempre di una discreta salute, ma rischia di perdere qualche colpo nel settore del traffico merci. Da alcuni anni la stazione è diventata un centro di smistamento di primo piano per tutta la provincia di Perugia, con un movimento di vagoni, in arrivo e in partenza, che è secondo per importanza soltanto a quello di Foligno.
Nell’area bastiola giungono carri da ogni parte d’Europa e da qui ripartono, carichi di ogni genere di prodotti, per diverse destinazioni sia nazionali che internazionali. La ragione di tutto ciò sta nella centralità dello scalo, una posizione baricentrica rispetto agli altri centri industriali e artigianali del territorio, e nelle caratteristiche tecniche della stessa zona di carico, dotata di diversi binari, montacarichi, gru e persino di un’apparecchiatura per il trasbordo dei cereali dai camion ai vagoni ferroviari.
Nonostante questo, però, i dati relativi allo scorso anno, elaborati dal gestore Trasporti Ferroviari Terminalizzati, evidenziano una certa flessione nello smistamento complessivo delle merci, un calo che in alcuni casi arriva sino al 30% rispetto ai periodi precedenti. Tutto ciò è da riferire a motivi cosiddetti contingenti, come la variazione delle commesse da parte di quelle aziende che solitamente si servono del trasporto su rotaia.
Di contro, vi è da dire che negli ultimi mesi lo scalo bastiolo ha assorbito anche il movimento merci che prima era di competenza della stazione di Ellera, sempre lungo la linea Foligno-Terontola. Il totale dei carri ricevuti ed inviati nell’anno appena concluso è di 770, pari a circa 40.000 tonnellate (questa cifra comprende, però, anche il movimento che era proprio dello scalo di Corciano), mentre nel 2003 il numero dei vagoni (per la sola Bastia) è stato di 640 per 36.000 t. Nel 2002 si movimentarono ben 1.005 vagoni.
«Le spedizioni avvengono soprattutto verso la Turchia – dice Marcello Diarena di Tft – con prodotti frigoriferi, quindi per la Germania (il tabacco della Deltafina) e per la Romania (macchine agricole). A questo vanno aggiunte le spedizioni verso destinazioni nazionali, a cominciare dalla Sicilia (biscotti). Gli arrivi, invece, provengono in particolare dalla Germania e dalla Polonia (siderurgia), dall’Austria (cereali) e dalla Svezia (legnami)». Il 2005 è iniziato, comunque, sotto una buona stella. Un treno completo, carico di rottami di ferro, viene composto ogni settimana proprio da Bastia con destinazione la zona siderurgica di Terni. Quattro volte a settimana, invece, è in orario un merci lungo la tratta Foligno-Bastia e viceversa.
E’ proprio lo scalo di Foligno il vero concorrente, soprattutto da quando vi si concentrano e smistano i vagoni che trasportano il carbone per la centrale di Bastardo. Pensare alla stazione bastiola come terminal per un sempre maggior numero di imprese è l’auspicio del sindaco Francesco Lombardi, sentimento condiviso dalla popolazione, ma di certo non in linea con la politica di forte concentrazione dei presidi voluta dai vertici delle ferrovie stesse.

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