Bastia

Sportello-imprese Per l’assessore è ok

TRASPARENZA 
Confesercenti e Liste civiche ‘Troppo discrezionali quei nulla osta’
Tabarrini replica ai malumori locali
 
IL FAMOSO Suap, ovvero lo ‘Sportello unico per le attività produttive’, ha dato importanti effetti positivi sulla velocità delle procedure per l’insediamento o l’ampliamento di imprese. Un percorso conosciuto e praticato anche in molti altri Comuni umbri, ma che qui a Bastia aveva sollevato qualche dubbio. Soprattutto sulla possibilità che l’amministrazione comunale utilizzi questo moderno strumento per tagliare i tempi lunghi della burocrazia con assoluta discrezionalità, a volte (era il sospetto) per favorire speculazioni sull’uso dei terreni a fini edificatori. In particolare, quello appena citato è il bersaglio preferito delle Liste civiche, in questo caso sostenute dalla locale Confesercenti, per criticare il ‘nulla osta’ all’insediamento ad Ospedalicchio di una grande superficie commerciale del gruppo ‘Leroy Marlin’. In altri casi, invece, si auspica maggiore trasparenza nell’uso degli «sportelli» per garantire un trattamento equo nei confronti di tutti e a tutela del territorio e dell’ambiente.


DUNQUE, ci sono criteri ‘oggettivi’ che giustificano il ricorso al ‘Suap’? «Chiari e trasparenti — spiega Andrea Tabarrini (nella foto in basso), assessore comunale alle Attività produttive — per tutti. La procedura dello sportello unico viene adottata in presenza di richieste di insediamenti produttivi che non ricadano in aree industriali, artigianali e commerciali già individuate dal Prg o in corso di adozione. Dirò di più».


«NON abbiamo remore ad utilizzare il ‘Suap’ perché garantisce in tempi rapidi il raggiungimento degli obiettivi dichiarati, a sostegno dell’economia locale. Anche in due casi che negli anni scorsi hanno indotto imprese ad insediarsi fuori Comune, se fossi stato responsabile a quei tempi avrei fatto riscorso allo sportello per evitare la fuga delle aziende».
Non sempre questa amministrazione è stata così sollecita, anzi; è stata addirittura lenta, come nel caso del Pip di Ospedalicchio che deve ancora partire dopo 4 anni.


«FAREMO il bando entro il prossimo febbraio — annuncia Tabarrini — grazie alle modifiche al regolamento del Pip del capoluogo, che ha visto la partecipazione attiva delle minoranze consiliari».
m.s.

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