Da trent’anni l’impresa creata da Giorgio Tardioli produce teli, camici e pacchi funzionali che le équipe mediche usano nel momento in cui un paziente entra in sala operatoria
di Mauro Barzagna
BASTIA UMBRA – C’è un mondo sconosciuto ai più nella quotidianità di un ospedale o di una clinica ed è quello che fa riferimento a tutto ciò che avviene all’interno della sala operatoria – prima, durante e dopo un intervento – ma anche nelle strutture dove vengono effettuati gli esami strumentali più importanti. E’ questo l’autentico “universo” nel quale vive e opera, da trent’anni appena passati, la U.Jet.U.Jet vuol dire “usa e getta”, ma nel caso dell’azienda bastiola creata da Giorgio Tardioli si tratta della prova provata di quanto un progetto realmente innovativo possa consolidarsi e svilupparsi nel corso del tempo. Ciò che conta, e la crescita di U.Jet lo dimostra,è l’idea a prescindere magari dalla vocazione imprenditoriale di un territorio che affonda le proprie radici in altri settori.Ecosì inunazona in cui la meccanicae il tessilel’hanno fatta sempre da padroni ha preso piede un’azienda che opera con successo in tutto ciò che serve – con le uniche eccezioni dei macchinari e…delle persone – all’interno di una sala operatoria, di una struttura sanitaria, di un laboratorio specialistico o di un ambulatorio. Per certi versi si tratta di un lavoro oscuro,che talvolta si è portati a considerare scontato, ma estremamente fondamentale per la buona riuscita di un intervento;la preparazione è un passaggio determinante visto e considerato che c’è sempre di mezzo la vita di una persona.Fra i prodotti che escono dallaU.Jet ci sono quelli che vengono chiamati custom pack, vale a dire delle confezioni da impiegare in occasione di un intervento chirurgico: teli per coprire il paziente,accessori da impiegare nell’operazione,teli per coprire i macchinari,camici per gli operatori e tutto ciò -rigorosamente asettico – che serve per risolvere il problema che ha condotto al meglio un paziente in sala operatoria.A prima vista possono sembrare supporti banali, funzionali per procedure routinarie, ma così non è perché al momento di intervenire su un paziente non possono esserci passi falsi o mancanze di alcun genere: se serve un telo predisposto per il tipo di intervento che si va a compiere, serve quello e
nessun altro. L’efficienza che garantisce la U.Jet è dunque determinante ed è proprio per questo che nell’azienda di via san Francescuccio de’ Mietitori sono state messe a punto procedure impeccabili. All’interno della struttura c’è una clean room,uno spazio asettico in cui all’insegna della pulizia assoluta vengono assemblate le varie parti di un “pacco” da sala operatoria.La filosofia dei prodotti U.Jet è quella di soluzioni monouso, garanzia e sinonimo
di igiene, sicurezza e praticità attraverso il “tnt”, tessuto non tessuto,uno dei materiali che si adatta meglio alla filosofia dell’impiego singolo. Si tratta di un foglio realizzato con un telo o una falda di fibre orientate e legate mediante attrito e/o coesione, che può avvenire meccanicamente, chimicamente o termicamente. La materia prima di riferimento è il “tnt”, che per le sue caratteristiche (assorbente, traspirante,impermeabile, poroso, stabile,idrorepellente, alcolrepellente, leggero, protettivo, ignifugo, resistente alla muffa e che non produce polvere) garantisce l’igiene al massimo livello di qualità. In alcuni casi viene impiegato così com’è, mentre per usi particolari viene accoppiato con una pellicola plastica.
“Il ‘tnt’viene lavorato ed elaborato nelle più svariate soluzioni – spiega Pietro Tardioli, figlio di Giorgio, anche lui impegnato a tempo pieno nello sviluppo dell’azienda – che vengono proposte secondo modelli standard ma anche con delle personalizzazioni che sono il frutto di un costante confronto con le équipe mediche e con gli specialisti che operano quotidianamente in sala operatoria. Uno dei nostri punti di forza è infatti quello di essere disponibili e interessati a migliorare costantemente il nostro prodotto per cui diventa fisiologico lo scambio continuo di esperienze con i clienti e
con chi materialmente usa le produzioni di U.Jet”.Approcciare l’universo medico-sanitario in questo modo e con l’elasticità di cui l’azienda bastiola è capace, garantisce anche un’altra serie di vantaggi,che sono connessi alla filosofia adottata negli ultimi anni nella gestione degli ospedali: i custom pack, che sono i prodotti di punta dellaU.Jet, permettono ad Asl e aziende ospedaliere di fare un acquisto solo piuttosto che comprare e predisporre in proprio la
strumentazionenecessaria in sala operatoria,facilitano la gestione del magazzino,accelerano le fasi di preparazione degli interventi e, in sintesi, migliorano l’efficienza operatoria sia in termini qualitativi che quantitativi. E’anche per questo che le soluzioni proposte non sono standardizzate, ma vanno alla ricerca della personalizzazione,approccio vincente soprattutto con riferimento ad altri settori ai quali si rivolge U.Jet. L’azienda di Tardioli, dal 1990, ha scelto infatti di andare oltre il core business del settore ospedaliero, gettando le basi per essere punto di riferimento di nuovi clienti sia in area sanitaria (dentisti e veterinari) che in area extrasanitaria (benessere,comunità e industria). I settori sidiversificano.Ciò che resta è la qualità, il rigore e l’innovazione adottati in un pannel di produzioni che tengono conto in maniera esclusiva del beneficiario finale, che è il malato, l’uomo, da assistere con l’unico obiettivodi garantirgli la salute.
IL SEGRETO Contatti continui con università e specialisti mondiali per migliorare costantemente qualsiasi genere di prodotto
Innovazione al massimo sempre e comunque
Quelle dell’innovazione sono strade che la U.Jet percorre da anni seguendo due filoni di riferimento, quello dei prodotti e quello delle opportunità gestionali offerte ai propri clienti per migliorare le prestazioni delle strutture. Rientra in questo quadro di riferimento anche la scelta di collaborare con l’università di Perugia per lo sviluppo di soluzioni nuove e funzionali,grazie allo studio sui materiali. Non solo, ma l’attività di U.Jet è particolarmente aperta anche per ciò che riguarda il continuo scambio di esperienze con medici, professori e specialisti, che vengono seguiti anche
durante l’evoluzione di nuove tecniche operatorie.“Innovare e sviluppare – spiega Pietro Tardioli – sono i verbi che coniughiamo più volentieri perché è soltanto attraverso innovazione e sviluppo che si può stare al passo con le dinamiche di un mercato globale in cui bisogna avere la forza e il coraggio di confrontarsi con autentici colossi”.Innovare, però, sipuòanche aldi fuori del ciclo produttivo vero e proprio.Alla U.Jet l’hanno fatto anche nel novembre 2009, quando decisero di coprire i capannoni (circa 7.000 metrio quadrati)con due impianti fotovoltaici,uno in silicio amorfo, l’altro in silicio policristallino, per una produzione di circa 400 kilowattora, in parte usata e in parte venduta.
IL CAMMINO Nel 1983 l’inizio di un’avventura esaltante
Una storia di successo scritta pensando sempre allo sviluppo e alle produzioni di qualità
La storia dellaU.Jet ha tagliato pochi mesi fa l’ambizioso traguardo dei trent’anni. Era il 1983 quando il giovane Giorgio Tardioli, dipendente all’epoca di un’azienda di Santa Maria degli Angeli che operava nel settore delle forniture ospedaliere, decise di mettersi in proprio, di mettere a frutto le competenze acquisite per creare qualcosa di completamente suo.Con l’aiuto di alcuni soci, le cui quote più avanti rileverà in toto, Tardioli
diventa così imprenditore a tutti gli effetti vivendo un’ascesa interessante,che insieme al suo staff lo porta a lavorare non solo per grandi marchi del settore,ma anche con produzioni proprie.La crescita è figlia di una filosofia molto particolare, che cerca di andare incontro alle esigenze del cliente, aggiornando costantemente i prodotti e segnalandosi per la tempestività delle forniture inunsettore nel quale, molto spesso, a fare la differenza è proprio il “just in time”.Lo sviluppo conosciuto dalla U.Jet nel corso degli anni ha portato l’azienda a dimensionarsi in maniera sempre crescente:dopo vari spostamenti,sempre nel raggio della zona industriale che si snoda fra Bastia e Santa Maria degli Angeli, la U.Jet ha messo radici lungo la strada che conduce a Costano in tre stabili che ospitano gli uffici,la produzione e il magazzino dei prodotti finiti. E’ qui che si sviluppa la parte principale del ciclo produttivo.E’ qui che viene trasformato e assemblato il semilavorato realizzato in un altro stabilimento che si trova in Romania,anche questo sviluppatosi nel corso degli anni sulla base di esigenze e opportunità che Tardioli e il suo staff hanno colto per non perdere i “treni”che gli sono sfrecciati davanti.
L’UNIONE -U.Jet al fianco di altre quattro realtà umbre
Cinque aziende in campo per garantire soluzioni “chiavi in mano” nella sanità
L’esperienza, la storia e le prospettive di U.Jet non sono fine a se stesse, funzionali alla realizzazione del progetto d’impresa di Giorgio Tardioli e dei suoi collaboratori, ma da qualche anno a questa parte sono autentici punti di forza di un’avventura unica nel suo genere nella nostra regione: il primo contratto di rete fra imprese del settore sanitario per sviluppare un programma comune e accrescere la capacità innovativa e la competitività sul mercato.
E’ dell’ottobre 2011 la nascita di Sanitanet, un cluster al quale aderiscono cinque aziende, in grado di proporre un modello tecnico, organizzativo ed economico che offre un servizio di global service per la gestione della sala operatoria e delle strutture sanitarie.Accanto a U.Jet si sono ritrovate Crimo Italia,specializzata nell’assistenza tecnica dei dispositivi medici e nella fornitura alle strutture sanitarie di un servizio alternativo a quello fornito dalle case costruttrici, Steritalia che produce kit e ferri chirurgici ed è specializzata nei servizi di sterilizzazione e gestione in outsourcing dello strumentario chirurgico ospedaliero e Tecnosanimed, che commercializza prodottimedicali, elettromedicali, arredamento, accessori e forniture innovative integrate chiavi in mano destinate al comparto operatorio e alle aree critiche sanitarie ad alta tecnologia; il tutto, per ciò che riguarda gli aspetti operativi e progettuali del contratto di rete, è stato sviluppato con il supporto e la collaborazione i VetValue, lo spin-off dell’Università di Perugia che si occupadi creazione e gestione di reti di imprese, incrementando la competitività delle Pmi e favorendo la creazione e la gestione di network e aggregazioni aziendali. L’obiettivo di fondo con cui è nata Sanitanet – una realtà che sviluppa un fatturato aggregato nell’ordine di 30 milioni di euro – è quello di mettere a sistema,appunto attraverso un contratto di rete fra aziende dello stesso settore, know-how, risorse e competenze, al fine di sviluppare e realizzare inmodo coordinato innovazioni di processo, di prodotto e, più in generale, promuovere un nuovo modello di business nel settore sanitario, facendo leva sulla imprenditorialità e complementarietà delle aziende.L’unione è destinata dunque a fare la forza, anche in sala operatoria. L’idea di riferimento è quella del “chiavi in mano”, della fornitura di un servizio a 360 gradi a chi gestisce le strutture ospedaliere, garantendo al tempo stesso controllo dei costi, monitoraggio e miglioramento delle prestazioni nell’esclusivo interesse dell’utente.Il servizio globale in sala operatoria garantito dalle aziende di Sanitanet si sviluppa in ogni ambito: progettazione e fornitura di custom service, dispositivi medici monouso e riutilizzabili, strumentario chirurgico generale e specialistico,congestione informatizzata delle scorte; fornitura, noleggio e manutenzione di apparecchiature medico-chirurgiche; progettazione e realizzazione chiavi in mano di comparti chirurgici e aree intensive; gestione di tutti i processi relativi allo strumentario chirurgico sterile e riutilizzabile per la sala operatoria. Così concepito, si afferma anche un modello di gestione, che sgrava il gestore della struttura da tutta una serie di procedure impegnative da tenere sotto controllo, consentendo gli piuttosto di concentrarsi sulla qualità e sulla professionalità delle prestazioni.