Bastia

Soldi per far entrare clandestini

Si è conclusa l’operazione dei carabinieri di Assisi contro il fenomeno delle estorsioni


Sgominata a Bastia la banda di rumeni che aveva accoltellato un giovane


LUCIA PIPPI


ASSISI – Una vera e propria organizzazione criminale specializzata nell’arrivo in Italia di clandestini per poi costringerli a lavorare per il gruppo di rumeni in attività illecite. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri di Assisi nel corso dell’indagine partita da una denuncia per usura dopo una rissa con accoltellamento avvenuta a Bastia martedì pomeriggio. Al momento si tratta solamente di ipotesi al vaglio degli investigatori che ipotizzano anche che le donne, in particolare, venivano indotte alla prostituzione. I carabinieri stanno intanto svolgendo ulteriori indagini per accertare se – come emerso da una serie di testimonianze – gli stessi rumeni pretendevano il pagamento di tangenti da parte dei connazionali per garantire loro protezione in Italia. L’indagine era stata avviata nei giorni scorsi dai militari della stazione di Bastia Umbra e della compagnia di Assisi – comandata dal tenente Florindo Rosa – in seguito ad una denuncia presentata da un rumeno clandestino, che ave-va subito un’estorsione da par-te di un suo connazionale.
Dopo la denuncia era partita una serie di indagini che avevano portato al fermo di otto persone. Mercoledì sera, inoltre, un rumeno di 25 anni con regolare permesso di soggiorno e con precedenti penali, è stato arrestato mentre stava incassando dallo stesso connazionale che si era rivolto ai carabinieri, la somma di 2.000 euro frutto di un’estorsione.
L’appuntamento tra il clandestino e i suoi estorsori è avvenuto nel piazzale del distributore della Esso di Bastiola.
I militari si erano appostati nei dintorni, anche nei garage, in attesa dell’arrivo dei presunti responsabili dell’estorsione. Tutta Bastia e dintorni era tenuta comunque sotto osservazione da alcuni giorni, da parte dei militari, con lo schieramento di circa 14 automezzi con i relativi equipaggi. I carabinieri avevano inoltre circoscritto l’area in modo da non far scappare nessuno ed infatti i rumeni non hanno avuto nessuna possibilità di fuga. L’ arresto è stato eseguito in seguito all’intensificata attività investigativa nel settore delle estorsioni, sollecitata dal comandante provinciale di Perugia, il colonnello Luigi Longo, con l’utilizzo anche di sofisticate apparecchiature. Nell’ambito di questa operazione, altri otto rumeni sono stati denunciati a piede libero: di questi, quattro sono risultati clandestini e sono stati denunciati per ingresso illegale nel territorio Italiano. La loro posizione è al vaglio per accertare se siano coinvolti nella vicenda estorsiva. Gli altri quattro sono stati deferiti a piede libero per concorso nell’estorsione, violenza, minacce e lesioni gravi nei confronti del loro connazionale che si era rivolto ai carabinieri dopo essere stato accoltellato dalle persone che gli avevano chiesto il pagamento di duemila euro per far entrare un suo parente in Italia come clandestino.

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